Oltre 13 milioni di casi. Per Andreoni, direttore scientifico Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali, “forse non sarà unicum”


ROMA. Proseguirà per tutto il mese di aprile la stagione di malanni “straordinaria e violenta”, in cui non circola solo il classico virus influenzale, ma anche quello sincinziale che ha avuto un forte impatto sulla popolazione dal punto di vista dei ricoveri.

Quest’anno, il primo dopo la pandemia e dunque i lockdown, è stato registrato – stando a quanto certificato dall’Istituto Superiore di Sanità – un più alto numero di contagi rispetto agli ultimi 23 anni. E – commenta Massimo Andreoni, direttore scientifico Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (Simit) – “se negli anni scorsi, in questi giorni, la stagione influenzale poteva dirsi chiusa, quest’anno si protrarrà almeno sino a fine aprile. Occorrerebbe monitorare la situazione per capire se siamo di fronte ad un unicum o se l’attuale situazione rischia di diventare sempre più frequente”.

Intanto, – si legge sull’Ansa -questa settimana la stagione influenzale ha tagliato un nuovo traguardo: secondo l’ultimo Rapporto Epidemiologico InfluNet dell’Istituto Superiore di Sanità, con i 300 mila contagi registrati tra il 27 marzo e il 2 aprile, è stata superata la soglia di 13 milioni di casi di sindromi simil-influenzali da inizio stagione.