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Regionali, l’associazione Cultura e Solidarietà lancia una terza candidatura e punta su Rossella Ferro

Il presidente Aldo Di Giacomo, non soddisfatto delle scelte effettuate dalle coalizioni, individua nella figura dell’imprenditrice di successo, volto femminile de La Molisana, la personalità giusta per guidare la Regione


CAMPOBASSO. “Le scelte della candidatura per il centrodestra del sindaco di Termoli Francesco Roberti e per il centrosinistra del sindaco di Campobasso Roberto Gravina rispondono solo a logiche

di partito e di schieramento politico tagliando fuori la società civile e le forze sociali del cambiamento”: co queste parole Aldo Di Giacomo, presidente dell’Associazione Cultura e Solidarietà, ‘boccia’ le designazioni attualmente in campo per la corsa a nuovo presidente della Regione Molise. E rilancia una terza via. Anzi, una terza persona: Rossella Ferro.

Di Giacomo contesta alle coalizioni metodo e merito. A suo avviso si è pensato solo a mantenere insieme i pezzi, “con l’obiettivo di conquistare seggi-poltrone in Regione e nei posti di comando”, scegliendo soggetti che – sempre secondo lui – “non hanno certo brillato per il

lavoro svolto nei due capoluoghi”.

“A perdere – aggiunge – è la gente molisana che, dopo l’esperienza degli ultimi cinque anni, chiede di essere amministrata da una persona competente e in grado di traghettare la regione verso lo sviluppo vincendo la grande sfida dello spopolamento e della fuga dei giovani. Per questo, almeno noi non vogliamo rinunciare all’idea che si possa costruire una terza candidatura, espressione di autentico rinnovamento, individuando una figura forte, come ad esempio la dottoressa Rossella Ferro che ha dimostrato di trascinare la sua azienda tra le prime quattro in Italia nel settore della pasta, di accrescere l’occupazione diretta ed indotta. Pensiamo a lei anche come donna per affermare, per la prima volta nella storia della nostra Regione, ad una significativa alternanza di genere. L’Associazione Cultura e Solidarietà pertanto – conclude Di Giacomo – si dice non rassegnata a subire scelte avvenute in uffici di partito ed è convinta di un sussulto della società civile e di quanti non sono disposti a piegare la testa”.

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