Gravina in Consiglio regionale col suo gruppo: “Opposizione intransigente. Serve subito il bilancio”

Lo ha detto il candidato governatore del centrosinistra, analizzando le cause della sconfitta e rilanciando sulla necessità di lavorare in ottica di coalizione, con un progetto politico da rafforzare. Al Comune, ha chiarito, non si dimetterà ma scatterà la decadenza, con la guida dell’ente affidata al vice sindaco Paola Felice


di CARMEN SEPEDE

CAMPOBASSO. “Faremo un’opposizione intransigente, di controllo e di vigilanza, ma propositiva su quelli che sono i temi già scritti nel nostro programma elettorale e che speriamo possano trovare forza nella politica della maggioranza. La prima priorità è il bilancio da approvare, senza il quale sono fermi cittadini, comuni, imprese. Un’intera regione”.

Lo ha detto Roberto Gravina, candidato governatore del centrosinistra, che entrerà in Consiglio regionale in rappresentanza del gruppo che porta il suo nome, ‘Gravina presidente-Progresso Molise’. Una scelta condivisa con il M5s, ha detto nella conferenza stampa che ha tenuto a Campobasso, per la volontà di rappresentare tutto lo schieramento progressista, dando voce anche ai gruppi che non hanno trovato rappresentanza in aula perché non hanno raggiunto la soglia di sbarramento del 5%. La sua lista, appunto, e quelle de Verdi e dei Socialisti.

“Vogliamo continuare a dare rappresentanza a una coalizione nella quale dobbiamo continuare a credere”. Non un’esperienza isolata, dunque, ma un progetto da costruire, partendo proprio dal ‘campo largo’. Che pure non ha funzionato.

“Il centrosinistra ha perso per una serie di ragioni – ha affermato Gravina – il primo è che il vento nazionale di centrodestra spira ancora in maniera forte. La politica è fatta di cicli, e la flessione che ha avuto il M5s, di cui abbiamo parlato al nostro interno, ci dice che stiamo vivendo la curva discendente del ciclo. Ma una flessione l’hanno avuta anche i partiti tradizionali. Certo dobbiamo fare autocritica, perché errori sicuramente ci sono stati, anche se dopo cinque anni di amministrazione regionale negativa ci saremmo immaginati discontinuità da parte degli elettori. Evidentemente questo non è accaduto e va fatta una riflessione. Dobbiamo trovare delle occasioni per sganciare l’interesse all’occupazione delle persone dalla politica che si occupa di creare le occasioni per far crescere questo territorio, ma non deve veicolare il consenso attraverso quelle occasioni. Lo sforzo che avevamo fatto con il nostro programma elettorale era anche quello di rendere la popolazione più libera”.

Quanto alla mancata risposta che doveva arrivare dalla sua Campobasso Gravina l’ha letta così. “Il centrodestra a Campobasso ha confermato il 49% che aveva ottenuto già nel 2019, anche se la legge elettorale è diversa, non c’è il voto disgiunto, che ha pesato, come aveva pesato quando sono stato eletto sindaco io. Un dato mi resta sotto gli occhi, i 6.500 voti secchi, a livello regionale, sulla mia persona, del quale devo ringraziare gli elettori. Poi nel corso di una legislatura è difficile dimostrare tutto quello che è in cantiere, ma siamo consapevoli che se errori ci sono stati possiamo recuperare la fiducia che esiste per metà dei campobassani, in un’ottica di coalizione allargata come quella che abbiamo sperimentato”.

Roberto Gravina lascerà presto il suo incarico di sindaco. A Campobasso si tornerà a votare nella primavera del 2024, “succede sempre così, si vota sempre la primavera dell’anno successivo alle elezioni, a meno che un comune non venga sciolto per mafia, che non è certo il nostro caso”. Ma lui non si dimetterà – in questo caso ci sarebbe il commissariamento – ma aspetterà la dichiarazione di decadenza da sindaco. Subito dopo scatterà il potere sostitutivo, con reggenza da parte del vice sindaco Paola Felice.

“Lo avevo detto dall’inizio – ha precisato in merito – visto che riteniamo più utile alla città avere un governo comunale, con una giunta e un consiglio”. La legislatura a Palazzo San Giorgio, dunque, potrà finire a scadenza naturale.

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