Prima a Monteroduni e poi a Sepino per raccontare il nuovo business della criminalità organizzata


MONTERODUNI/SEPINO. Doppio appuntamento oggi in Molise per parlare del nuovo business della criminalità organizzata. Giuseppe Antoci ha raccontato la mafia dei pascoli prima a Monteroduni e poi a Sepino.

“La legalità porta lavoro e sviluppo per questo specie al sud bisogna investire per dimostrare che lo Stato c’è e qui la mafia non entra. Bisogna fidarsi dello Stato senza mai perdere la propria dignità ma facendo la scelta giusta che è quella del rispetto delle regole”. Lo ha detto  Antoci, al convegno organizzato da Coldiretti Molise e tenuto all’Hotel Oasi San Nazzaro di Monteroduni.

Presidente onorario della Fondazione Nazionale Caponnetto, già presidente del Parco dei Nebrodi ed autore, insieme con Nuccio Anselmo, del libro La Mafia dei Pascoli, Antoci ha descritto nel suo libro il meccanismo perverso, ideato dai clan mafiosi, che riuscivano ad affittare grandi appezzamenti di terreno nel Parco dei Nebrodi, in Sicilia, terrorizzando allevatori e agricoltori onesti ed incassando così, in maniera apparentemente “legale”, i contributi dell’Unione Europea.

A fare gli onori di casa: il presidente regionale di Coldiretti Molise Claudio Papa, i presidenti provinciali di Campobasso Giacinto Ricciuto e di Isernia, Mario Di Geronimo, e il direttore regionale, Aniello Ascolese.

A Sepino invece l’incontro di presentazione è stato organizzato grazie alla collaborazione delle associazioni del Sannio appenninico ed è stato moderato dal giornalista Pasquale Di Bello che ha guidato la discussione attraverso i diversi aspetti dell’impegno di Giuseppe Antoci e delle sfide connesse alla lotta alla mafia e alla promozione della legalità. 

Presente all’incontro anche il consigliere regionale ed esponente del MoVimento 5 Stelle, Roberto Gravina.

“L’impegno di Giuseppe Antoci rappresenta un faro di speranza nella lotta contro la criminalità organizzata – ha dichiarato Gravina – Esperienze di vita come quella di Antoci dimostrano che quando la società civile si unisce per combattere l’illegalità, si può davvero puntare a fare la differenza. Ma è altrettanto fondamentale – ha sottolineato Gravina – che le istituzioni tutte s’impegnino per sostenere iniziative che promuovano la legalità, la giustizia e la trasparenza”.

L’evento ha visto anche la partecipazione di Giorgio Arcolesse, direttore di Legambiente Molise, che ha portato la prospettiva dell’associazionismo ambientalista nella discussione.