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Parco del Matese, Primiani: “Bisogna fare rete per avere la sede in Molise”

L’appello del consigliere regionale del Movimento 5 Stelle: “Occasione da non perdere”


CAMPOBASSO. “Le più recenti notizie che giungono dal versante campano del Matese, dopo un incontro che si è svolto di recente a San Potito Sannitico, sono incoraggianti per quanto riguarda il futuro del Parco nazionale, che è legge dal 2017 ma che di fatto ancora non vede la luce. A quanto pare, infatti, in Campania stanno finalmente provvedendo ad inviare alla Regione tutta la documentazione inerente alla zonizzazione, alla perimetrazione e alla bozza di disciplinare di regolamentazione. Una pratica che il Molise ha già chiuso: per questo non bisogna perdere l’occasione, in questa fase di attesa, per lavorare affinché la sede Parco sorga nel nostro territorio”. Così il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Angelo Primiani, che evidenzia la necessità di fare rete.

“Tutta la documentazione, infatti, dovrà essere inoltrata all’Istituto superiore per la ricerca e la protezione ambientale – spiega Primiani – dunque al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica. Ma ci vorrà ancora un po’ prima che quest’ultimo si esprima in maniera definitiva, e la nostra Regione potrebbe approfittare di questo periodo per fare rete con i sindaci e tutti i portatori di interesse del territorio al fine di avanzare una proposta concreta e far sì che la sede dell’Ente nasca a Bojano.

Diverse forze sociali del territorio si stanno già impegnando da tempo in tal senso: è ora che la Regione metta a sistema quegli sforzi, perché il capoluogo matesino ha tutti gli elementi per ospitare la sede centrale del Parco e assumere un ruolo di leadership nella definizione degli obiettivi da perseguire a medio e lungo termine.

Acqua, aria, natura, archeologia, tradizioni ma anche agricoltura, allevamento, imprese: Bojano e tutti i centri limitrofi che rientrano nell’area Parco custodiscono risorse e potenzialità enormi che con la sede in loco potrebbero trovare massima espressione. Tutto ciò, unito al coraggio di investire su nuovi itinerari per il turismo ambientale, religioso e archeologico, e all’idea di corridoi naturalistici per collegare il Parco del Matese al Pnalm, potrebbe realmente rendere quest’area il polmone economico e sociale del Molise.

Ma non c’è più tempo da perdere se vogliamo cogliere quest’importante occasione ed evitare di subire passivamente, ancora una volta, le decisioni che arriveranno da Roma”.

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