Domenica seggi aperti. Sindaci e consiglieri chiamati a scegliere tra l’uscente Ricci, sostenuto dal centrodestra e Daniele Saia, candidato del centrosinistra


ISERNIA. Ultimi giorni di confronto sul territorio per Alfredo Ricci e Daniele Saia, candidati alla presidenza della Provincia di Isernia.

Domenica 19 novembre, infatti, seggi aperti in via Berta per le elezioni di secondo grado. Alle urne, sono chiamati sindaci e consiglieri dei 52 comuni del territorio pentro. Le operazioni di voto si svolgeranno dalle ore 8 alle ore 20 nel seggio costituito presso la sala Consiglio.

Sono 600 gli amministratori che potranno esprimere la loro preferenza. Ma, come noto, il peso del voto non è lo stesso per tutti. Cambia a seconda del Comune in cui si amministra.

E c’è una novità rispetto alle passate consultazioni, legato alla diminuzione della popolazione. Effetto per il quale saranno tre e non quattro le fasce in cui saranno ripartiti i comuni. Frosolone è stato ricompreso nella fascia A e Agnone passa dalla fascia C alla fascia B.

Pertanto in fascia A (inferiore o pari a 3mila abitanti) figurano 49 Comuni con 537 votanti. In fascia B (da più di 3mila a 5mila abitanti) c’è invece solo il Comune di Agnone con 13 elettori. Infine la fascia D (da 10mila a 30mila abitanti) comprende Isernia e Venafro, con 50 votanti.

A seconda della fascia di appartenenza, ricordiamo, varia l’indice di ponderazione del voto. Per i comuni di fascia A è 65, per quello di fascia B è 2307, mentre per quelli di fascia D è 700.

Il sindaco di Venafro, sostenuto dal centrodestra punta alla riconferma. “Veniamo da 4 anni, in cui tutti insieme abbiamo gettato le basi per ricostruire un ruolo della Provincia, dopo il periodo precedente, fatto spesso di inerzia, abbandono e disinteresse – ha ribadito – Abbiamo fatto del dialogo continuo il metodo per una gestione collegiale della Provincia con i sindaci e gli amministratori. Così è stato per fare ripartire la programmazione in materia di viabilità provinciale, per avviare un lavoro di superamento delle troppe emergenze ereditate. 

Così è stato in materia di edilizia scolastica, dove le scuole superiori, per cui è competente la Provincia, hanno assunto una nuova centralità. Abbiamo fatto molto, ma, come sempre, molto c’è ancora da fare. Penso alla fragilità idrogeologica di alcuni territori, che si traduce ancora in criticità in molti tratti della viabilità, per non parlare delle grandi emergenze e delle prospettive di sviluppo futuro, per le quali stiamo lavorando con Regione e Governo per trovare le giuste soluzioni”.

A sfidarlo il primo cittadino di Agnone, candidato del centrosinistra e favorito – almeno sulla carta – dal voto ponderato. “I piccoli comuni montani – ha più volte sottolineato – hanno bisogno più che mai di una voce forte e coesa, attenta a esigenze diverse ma anche profondamente simili fra loro. Fare uscire le nostre aree interne dall’isolamento è già l’obiettivo al centro del nostro mandato di amministratori locali. Le competenze provinciali su scuola, trasporti e viabilità sono strategiche per assicurare servizi e sviluppo in modo omogeneo. Grazie ai partiti, ai movimenti, ai territori che hanno scelto di convergere sul mio nome per supportare questo progetto collettivo. Metteremo tutto l’impegno nelle istituzioni provinciali per servire al meglio i nostri comuni, con una visione condivisa di sviluppo e di futuro”.