L'intervento della consigliera Fanelli
L'intervento della consigliera Fanelli

Controreplica della consigliera del Pd al governatore: “Sappia che non mi intimorisce e che ha sbagliato indirizzo”


CAMPOBASSO. “Prima di provare ad offendere gratuitamente, con risposte sguaiate che non hanno nulla del necessario profilo presidenziale, fuori argomento e senza obiettare nel merito, Roberti sappia che non mi intimorisce e che ha sbagliato indirizzo”. Non si è fatta attendere la controreplica della consigliera regionale del Pd al governatore in merito alla riorganizzazione regionale. “Anzi – evidenzia Fanelli – mi dà modo di tornare a porgli le domande alle quali, come al solito, non ha risposto. 

Perché tanta acrimonia personale? Forse perché la mia ipotesi su Roberti che metterà la cassaforte regionale nelle mani di un fedelissimo, a discapito di una organizzazione efficiente, è vera?

Gli ricordo, innanzitutto, che non fui rinnovata nel mio lavoro al Nucleo di Valutazione (per il quale avevo vinto una selezione pubblica) quando mi candidai da presidente del centrosinistra alla Provincia di Campobasso. I miei colleghi si. 

Il Nucleo era istituito come un organo e come tale lavoravo con i bravi colleghi, alcuni ancora presenti nelle fila regionali. Al mio mancato rinnovo per evidenti motivi politici, mi opposi davanti ai giudici. Quando Paolo Frattura vinse le elezioni non rientri al Nucleo. Ma quando, a circa due anni, si diede la possibilità di sostituire l’assessore Petraroia dimessosi, per assumere quel ruolo (che poi non ricoprii), avrei dovuto rimuovere la causa intentata con la Regione. Lo facemmo con zero costi per la Regione, perché rinunciai a ogni richiesta che vantavo per gli anni di mancato lavoro. Ovviamente fu previsto che nel caso di rientro a lavoro, avrei guadagnato quanto previsto 10 anni prima e che gli altri colleghi avevano continuato a guadagnare. Nessuna concessione da Frattura, anzi una severa applicazione della tutela delle casse regionali, come nel suo stile. Anche perché l’importo era fissato con Delibera Cipe nazionale per tutti i membri dei Nuclei. Come la copertura finanziaria. Ci pagava Roma.

In sintesi, ho lavorato per l’assessore alla programmazione di Roberti, il presidente Iorio, e per gli importi e i pagamenti provenienti da Roma. Non ho mai lavorato e non ho percepito un euro dal Governo Frattura. Oggi si ritira fuori questa storia, modificandola o semplicemente non conoscendola, perché?

Perché si vuole distogliere l’attenzione dalle questioni che ho posto molto chiaramente a Roberti nel mio ruolo di consigliere che controlla gli atti regionali. Ebbene, ribadisco che, a mio parere, la delibera 9/24 è scritta malissimo nella forma, con riferimenti alla programmazione regionale scaduta e mille altri errori, comporta maggiori costi, ma soprattutto è errata nella sostanza. 

Genera il modello di conflitto perfetto fra Direzione e coordinatori, fra aree di lavoro disomogenee.

Lo scopo? Mantenere la cassa nelle mani del futuro direttore dell’Area Prima, che sarà presumibilmente il segretario termolese di Roberti. Ho chiarito l’impossibilità che questo modello possa funzionare in modo fluido, in particolare sui temi dei programmi europei e dell’FSC, cioè la cassa regionale.

Così come è formulata la delibera, l’unica cassaforte della Regione se la tiene Roberti, ma organizza chi deve gestire il sistema in modo che i conflitti siano garantiti.
E ho l’obbligo di dire che non funzionerà fluidamente. Ho l’obbligo di spiegarlo ai cittadini. Ho l’obbligo di attenzionarlo all’opinione pubblica. 

E non saranno i toni e modi minacciosi e tutt’altro che presidenziali di Roberti a spaventarmi. Anzi! Piuttosto quel modo mi fa vergognare. Francesco Roberti non ha alcun contegno istituzionale. Questo è l’unico elemento vero che desumo dalla replica piccata e sguaiata. Un attacco personale scagliato per distogliere dalla sostanza dei fatti che espongo.

Un vero Ppresidente, con stile e capacità, replica nel merito. E soprattutto con i fatti – sottolinea ancora l’esponente del Pd – Se la selezione del direttore vedrà entrare a via Genova il suo segretario e se le cose non funzioneranno, come non funzionano minimamente oggi, vorrà dire che tanta volgarità di replica è stata vana, e avrà avuto un solo effetto quello di darmi ragione con maggiore evidenza.

Se non mi vergognassi così tanto di questo modo sgarbato di fare, dovrei persino ringraziare”.