Otto allievi del conservatorio ‘Perosi’ di Campobasso hanno eseguito alcune delle opere più famose del compositore tedesco, trasformando l’ufficio di via XXIV maggio in un teatro per un giorno


ISERNIA. Ha fatto tappa questa mattina a Isernia, nell’ufficio postale di via XXIV Maggio, la manifestazione “Bach in the Subways”. L’evento, che si propone di portare la musica classica tra la gente, in Molise è organizzato a partire dal 2015 dal Conservatorio “Lorenzo Perosi” di Campobasso.

Accompagnati dalle docenti Brunella De Socio e Giovanna Francavilla, coordinatrici del progetto, tra le 10 e le 12 otto allievi dell’Istituto hanno eseguito alcune delle più famose opere di Bach nella sala al pubblico della sede, richiamando attenzione e suscitando applausi spontanei da parte di clienti e dipendenti. Plauso anche al maestro Vittorio Magrini, direttore del conservatorio, per aver consentito di portare avanti l’iniziativa.

Soddisfazione per la riuscita dell’evento ha espresso il direttore provinciale della Filiale di Isernia, Filippo Castagna: “Desidero complimentarmi con i ragazzi del Conservatorio Perosi e con le loro insegnanti per questa bella iniziativa, che anche quest’anno abbiamo ospitato con grande piacere ed entusiasmo. Non capita tutti i giorni di vedere un pianoforte, una chitarra o una marimba in ufficio postale: è stato un momento sicuramente inusuale ma anche molto coinvolgente per tutti”. Castagna ha accolto e messo i ragazzi a proprio agio e li ha premiati con un bellissimo dono.

Quello di Isernia è stato il quarto appuntamento di ‘Bach in the Subways’ in Molise, il secondo in un ufficio postale dopo quello di sabato scorso nella sede di via Pietrunto a Campobasso, che ha aperto l’edizione 2024.

Chitarra, pianoforte e marimba sono stati gli strumenti protagonisti dell’evento di questa mattina. Le esibizioni degli allievi si sono susseguite dinanzi al casuale pubblico delle Poste, con grande meraviglia di tanti. Le varie interpretazioni sono state accolte con entusiasmo e interesse dei tanti passanti, e gli stessi esecutori sono stati molto convincenti nell’esprimere, sebbene così giovani, una grande simbiosi con i propri strumenti.