Lotto Zero, a Isernia l’opposizione unita contro il no: “La città paga le ‘cambiali elettorali’ del sindaco” (VIDEO)

Per i consiglieri di minoranza in Comune la questione dello stop ai lavori per l’opera sarebbe prettamente politica, con la sentenza del Tar che si baserebbe su un mero “cavillo amministrativo facilmente risolvibile”. E annunciano: “Già avute rassicurazioni da Roberti e Marone sul ricorso al Consiglio di Stato”


di Pietro Ranieri

ISERNIA. Non si placa la polemica attorno al Lotto Zero, con i lavori al momento fermi dopo la sentenza del Tar che ha annullato la Valutazione di impatto ambientale sull’opera ‘ope legis’. Secondo i sostenitori del no e i fimatari del ricorso – vale a dire il Comune di Isernia, con gli avvocati Pino Ruta ed Enrico Ceniccola, e il Wwf Molise – in questo pronunciamento sono contenuti i presupposti tecnici per uno stop ai lavori, che mancherebbero infatti dei prerequisiti procedurali e amministrativi.

Per la minoranza consiliare, però, si tratta di “un mero cavillo facilmente risolvibile”. Questa mattina, in sala Raucci a Palazzo San Francesco, i consiglieri di opposizione uniti hanno sottolineato come i giudici amministrativi abbiano precisato che il pronunciamento “faccia salve tutte le altre procedure di gara e le altre conferenze dei servizi”. Una bocciatura, dunque, “da un punto di vista prettamente e squisitamente amministrativo”.

Cesare Pietrangelo, in rappresentanza di tutta l’opposizione consiliare unita, ha sottolineato ai microfoni come il vero problema sia un altro, non tanto tecnico quanto politico. “Il sindaco Piero Castrataro, a questa sentenza, ha esultato e questa è una cosa che abbiamo ritenuto veramente gravissima. Il Lotto Zero è un’opera importante voluta da tutta la popolazione di Isernia, e dei tre sindaci sul cui territorio grava il progetto, soltanto quello di Isernia ha affiancato il comitato cosiddetto comitato ‘No Lotto Zero’, che tutti sappiamo essere composto da persone rispettabilissime, ma in scarso numero, a fronte di una cittadinanza intera che vuole assolutamente la realizzazione dell’opera”. Pietrangelo ha rimarcato il concetto espresso a più voci durante la conferenza stampa – dai consiglieri Domenico Chiacchiari, Linda Dall’Olio, Pietro Paolo Di Perna e Giovancarmine Mancini, in particolare, ma condiviso anche dagli altri presenti Raimondo Fabrizio, Enzo Di Luozzo e Cosmo Tedeschi, oltre che da Filomena Calenda, Antonella Matticoli ed Eugenio Kniahynicki, assenti giustificati – che la decisione di sostenere il comitato e la sua causa rappresenta una “cambiale firmata durante la campagna elettorale” che il sindaco starebbe oggi pagando e facendo pagare alla città.

“Lui parla di una variante al progetto: tutti sappiamo che se venisse fermato si rischierebbe davvero di non vederlo più compiuto, e questo rappresenta una cosa gravissima per Isernia. L’altro giorno erano in opera oltre 100 dipendenti, oltre 100 lavoratori che erano in attività sul territorio per la realizzazione dell’opera: rimandati a casa. Non solo: dobbiamo considerare anche il valore dell’opera nel tempo, un’opera che rimarrà per il bene della città. Il completamento della Fondo Valle Sangro è previsto entro il 2025. Quando sarà terminata, quindi, tutto il traffico che arriverà nella zona interna del Molise, nei nostri piani di insediamento produttivi e nelle nostre attività, transiterà sul Lotto Zero. Se invece non verrà realizzata l’opera quel traffico così massiccio dovrà necessariamente attraversare la zona interna di Isernia su Viale dei Pentri. Abbiamo già via Colonia Giulia che ci insegna tante cose, che è forse una delle strade, purtroppo bisogna dirlo, più inquinate in Italia”, spiegano dall’opposizione, rimarcando anche la questione ambientale.

Per Pietrangelo e la minoranza consiliare “l’opera è voluta da tutti, tranne dal sindaco di Isernia, un sindaco che ha preso questa decisione non in consiglio comunale, ma quando si è riunito probabilmente nelle sue prime riunioni di giunta. Ha deciso di fare ricorso trovando un cavillo prettamente e squisitamente amministrativo, tra l’altro facilmente superabile: abbiamo già avuto rassicurazione da parte del Presidente della Regione Francesco Roberti, nonché dall’assessore Marone. Si farà appello al Consiglio di Stato: la Regione ha già predisposto tutto e sicuramente avremo la sospensione della sentenza del Tar. Intanto i lavori al momento sono sospesi, con sicuri incrementi di costi che ricadranno nelle tasche dei cittadini tutti”.

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