L’armadio come una metafora della vita: ‘fare spazio’ per stare meglio


di Francesca Capozza*

ISERNIA. Il decluttering (in inglese “fare spazio”) è l’arte di liberarsi dal superfluo, di fare una cernita tra ciò che si vuole mantenere e ciò che si può dare via perché “appesantisce” e occupa spazio. In realtà, si può vedere l’armadio come una metafora della vita. Fare decluttering e liberarvi di quei capi od oggetti che non fanno più per voi significa fare spazio al nuovo, a qualcosa che vi rappresenti per come siete ora e qui. Esattamente come nella vita: per evolvere abbiamo bisogno di tagliare i rami secchi, chiudere i conti con il passato, fare spazio alle nuove opportunità.

Per portare avanti la missione di lasciare andare e fare spazio al nuovo occorre porsi delle domande: “ Questo capo cosa mi trasmette? Perché vorrei tenerlo se so di non metterlo? Cosa rappresenta per me? Voglio questo per la mia vita? Di cosa ho bisogno in questo momento?”. Non si tratta però di separarsi forzatamente dalle “cose”, ma di rispettare i propri tempi, maturando consapevolezza che ciò da cui ci separiamo ha svolto il suo compito e può essere ringraziato e lasciato andare. Avviare questo processo nei diversi ambiti della propria vita, come quello dei pensieri o dei rapporti, consente di alleggerirsi ed entrare in contatto con ciò che è essenziale per sè.

Anche nei percorsi psicologici si fa spesso questo tipo di operazione con una serie di idee, pregiudizi, regole e modelli che in passato si possono anche essere rivelati molto utili, ma che nel presente si rivelano invece ostacolanti. Tre sono i bisogni che in particolare rendono difficile fare spazio, liberandosi dei pesi inutili, per far posto a nuove idee, nuovi progetti e nuovi inizi:

1) il bisogno di sicurezza (come necessità di evitare i cambiamenti e le novità, per sentirci rassicurati dalla prevedibilità dei contesti e delle relazioni);
2) l’idea che cambiare sia di per sé “negativo” ( lasciare che le cose restino come sono, anche se generano sofferenza, perché si ha paura dell’ignoto, dell’incerto – laddove il cambiamento è parte della nostra natura e accoglierlo costituisce un’opportunità di crescita ed evoluzione);
3) la paura della perdita e l’angoscia del vuoto (l’incertezza dovuta al non sapere di cosa si riempirà quello spazio, può essere fonte di angoscia).

Concedersi di provare fino in fondo le proprie emozioni, anche se spiacevoli, significa darsi la possibilità di incontrarle e di riconoscerle, trasformandole in una risorsa da cui ripartire. Mettere ordine all’esterno aiuta a fare spazio anche dentro di noi. Lo scarto ci libera dal caos e dal peso del passato e fornisce nuova energia per il presente.

I benefici psicologici del decluttering sono numerosi:

1) alleggerirsi (liberarsi di ciò di cui si sente di non avere più bisogno, consente di ristabilire le proprie priorità, di voltare pagina e di sentirsi pronto per investire su altro) ;
2) guardare al futuro (creare spazio aiuta a non restare impantanati nel passato, spesso anche nei rimpianti e nelle nostalgie, ma a portarsi verso una progettualità futura);
3) ridare nuova vita a ciò che si ha (rivedere vecchi oggetti, abitudini o rapporti può far rivivere ricordi piacevoli e far nascere il desiderio di dare nuova vita a qualcosa che era stato messo da parte);
4) accrescere autostima ed autoefficacia (affrontare finalmente ciò che si era rimandato per molto tempo, magari per pigrizia, mancanza di tempo, paura di non farcela o di dover affrontare ricordi dolorosi, consente di in incrementare fiducia in se stesso e nelle proprie capacità).

Fare decluttering significa farsi le domande giuste che potrebbero portarvi a nuove e preziose consapevolezze sulla vostra vita. L’importante è non avere fretta di “sistemare tutto e subito”, ma neanche procrastinare all’infinito. Occorre prendersi un tempo congruo e ascoltarti per riuscire a lasciar andare ciò che ti appesantisce e ti preclude di aprirti al nuovo.

*Psicologa psicoterapeuta
Specialista in psicologia della Salute