HomeSenza categoriaProvinciali, altro che centrodestra unito: asse Isernia-Venafro-Roccamandolfi, ci prova anche Alfredo Ricci

Provinciali, altro che centrodestra unito: asse Isernia-Venafro-Roccamandolfi, ci prova anche Alfredo Ricci

ISERNIA/ Il nome del sindaco di Venafro in contrapposizione a Ianiro di Frosolone, con l’appoggio di Giacomo Lombardi e, più ancora, di Michele Iorio e dei suoi fedelissimi: “No alle imposizioni di Niro e Micone”. Si cerca anche il voto travsersale del centrosinistra, privo di candidati di riferimento. Per evitare la spaccatura, Toma chiamato a intervenire. La soluzione potrebbe essere un nome terzo come quello del primo cittadino del comune capoluogo, Giacomo d’Apollonio


di Pasquale Bartolomeo

ISERNIA. A sorpresa, il centrodestra rischia di spaccarsi sul nome del presidente della Provincia di Isernia. Il nome di Felice Ianiro, sindaco di Frosolone benedetto dai centristi e forte dell’accordo col comune di Agnone, scontenta una fetta di coalizione che, sotto la guida sapiente dell’ex governatore Michele Iorio, prova a dire a no all’imposizione o presunta tale di Salvatore Micone e Vincenzo Niro.

iorioA contrapporsi al grosso dello schieramento ufficiale, sarebbe il sindaco di Venafro Alfredo Ricci, che godrebbe della sponda di una parte del Consiglio comunale di Isernia, almeno quello di fede chiaramente ioriana. Non solo: sul giovane avvocato venafrano, già candidato presidente nel 2014 con un successo personale invidiabile – pur sconfitto in partenza dall’avversario di centrosinistra Luigi Brasiello per effetto del sistema di voto ponderato che assegna peso specifico diverso ai 4 grandi comuni della provincia (Isernia, Venafro, Agnone e Frosolone) rispetto agli altri 48 – convergerebbe chiaramente anche il sindaco di Roccamandolfi Giacomo Lombardi e molti amministratori della valle del Volturno, che nei giorni scorsi avrebbero addirittura firmato un documento (rimasto segreto) a suo sostegno. Proprio Lombardi era il nome che, inizialmente, proposto da Iorio e gradito a Forza Italia, sembrava dover essere quello sul quale provare a convergere in sede di tavolo di centrodestra. Ma Micone e Niro hanno puntato i piedi e, forti dell’accordo che vede due big come i sindaci di Agnone e Frosolone uniti, hanno minacciato di andare da soli. Di qui la scelta, ragionata, di andare – tutti tranne Iorio – su Ianiro, sindaco di Frosolone. Una figura nuova e con esperienza tutta da provare su campo, essendo stato eletto lo scorso 26 maggio per la prima volta.

giacomo lombardiDi fronte a questa situazione, Iorio, Ricci e Lombardi avrebbero deciso di fare fronte comune e provare a giocare, comunque, la loro partita. Con Lombardi che lo dice senza mezzi termini: “Nulla contro il sindaco di Frosolone, ma il metodo non può essere accettato. Micone sulla provincia di Isernia non ha rappresentanza e vuol influenzare le scelte. Noi non ci stiamo”. Di qui, insomma, l’intenzione di puntare sui voti degli amministratori non palesemente schierati con questo o quel partito e, perché no, anche sul voto trasversale del centrosinistra, che non sembra in grado, fin qui, di esprimere una candidatura propria, sgombrando il campo al solo centrodestra.

Ricci, tuttavia, sul suo comune non può contare fino in fondo: il suo nome, infatti, non avrebbe trovato il placet di big locali come Aldo Patriciello, Antonio Tedeschi e Massimiliano Scarabeo, orientati come da intese di coalizione sul nome di Ianiro. Ma l’effetto di una sua discesa in campo – sulla quale il diretto interessato fa sapere di non aver ancora sciolte le riserve – sarebbe comunque quello di spaccare il centrodestra: non una bella immagine, visto che dopo Isernia toccherà votare anche per la Provincia di Campobasso, con le candidature che dovranno essere presentate entro il 13 agosto alle ore 12.

giacomo dapollonio sindaco foto okDella questione di un centrodestra diviso sarebbe stato già interessato il governatore Donato Toma, chiamare a gettare acqua sul fuoco prima che si propaghi l’incendio. Ma per uscire da una situazione del genere, l’unica sarebbe di trovare un nome terzo, in grado di mettere tutti d’accordo. Per logica, il nome potrebbe essere quello del sindaco del comune capoluogo, Isernia. Ma Giacomo d’Apollonio non si trappa certo i capelli per assumere anche l’incarico di presidente della Provincia, dopo gli ostacoli trovati sul proprio cammino a Palazzo San Francesco nel corso del tempo. Toccherebbe, dunque, convincere in primis lui a farsi avanti: poi, i riottosi contendenti di coalizione a far ritirare Ianiro e Ricci in nome dell’unità. Ma un gesto del genere, agli occhi di molti, potrebbe essere interpretato come un torto verso le aree interne e i comuni montani.

Dunque, fino allo scadere domani a mezzogiorno, può succedere veramente di tutto.

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