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Provinciali, l’asse centrista che unisce i sindaci: così Micone e Niro ‘pescano’ Ianiro presidente

IL RETROSCENA/ Patto di ferro tra Agnone e Frosolone sotto l’egida di Udc e Popolari. Di Lucente ‘ritira’ Sacco che potrebbe avere la vicepresidenza


ISERNIA. Una prova di forza sfruttando la sinergia dei sindaci sul territorio, a dimostrazione che nel centrodestra non esistono più partiti minori, ma tutti, o quasi, hanno pari dignità.

Salvatore Micone e Vincenzo Niro trovano l’asso nella manica, per le Provinciali di Isernia: un accordo blindato tra i sindaci dei comuni di Agnone e Frosolone, che col voto ponderato esprimono il grosso dei voti validi e decretano da sé, di fatto, il nome del presidente, individuato nella figura di Felice Ianiro. Un’intesa inizialmente non condivisa dal resto della coalizione ieri, in fase di riunione allargata, dove Michele Iorio (Fratelli d’Italia) ma anche Forza Italia, almeno inizialmente, sembravano voler puntare decisi sul nome di Giacomo Lombardi, sindaco di Roccamandolfi. Ma andiamo con ordine.

La trattativa sul nome del candidato presidente comincia il giorno prima, venerdì 2 agosto, con Udc e Popolari per l’Italia che discutono di candidature. Micone sembra voler puntare su Felice Ianiro, sindaco di Frosolone; Niro su Giuseppe Di Pilla, vecchia conoscenza in Provincia, attuale sindaco di Sant’Agapito; il consigliere regionale Andrea Di Lucente, invece, continua a insistere sul primo cittadino di Pescolanciano, Manolo Sacco. C’è poi, da più parti, il nome dell’agnonese Lorenzo Marcovecchio, che però si dice pronto a farsi da parte in favore del collega di Frosolone. I partiti, dunque, devono prendere atto che tra i due sindaci esiste la volontà, forte, di convergere l’uno sull’altro pur di garantire la presidenza a un rappresentante dei comuni montani. Una soluzione che covince presto tutti. Antonio Tedeschi propende per la soluzione delle aree interne giudicandolo un bel segnale, viste le problematiche troppo spesso dimenticate dei piccoli comuni. E Di Lucente – già sindaco di Vastogirardi – non può non tenere in considerazione certe istanze provenienti dal territorio. Di qui il ‘ritiro’ di Sacco a fronte della promessa – stando alle indiscrezioni – della vicepresidenza, che garantirebbe al sindaco di Pescolanciano anche l’importante delega alla Viabilità. Si decide, alla fine, di scommettere sul nome di Ianiro, figura nuova nel panorama politico locale, con l’avallo di Niro e Micone.

Si arriva a sabato, momento della riunione allargata a tutta la coalizione. Non mancano i momenti di tensione di fronte alle due proposte che si contrappongono: quella dei centristi con Ianiro, da un lato, e quella di Forza Italia più Iorio, con Lombardi, che chiedono il passo indietro al sindaco di Frosolone. A un certo punto Udc e Popolari avrebbero anche lasciato il tavolo, in contrarietà a imposizioni non rispondenti, a loro dire, alle reali istanze dei sindaci. Il rischio era di andare l’un contro l’altro armati, con due candidature separate. Poi, alla fine, la decisione unanime – eccezion fatta per Iorio – di convergere su Ianiro: del resto, col sistema del voto ponderato, contro Agnone e Frosolone uniti c’è poco da fare. In politica contano i numeri e i giochi, visto anche il radicamento dei Popolari sul Comune di Isernia, con 6 consiglieri, sono praticamente fatti. Spazio risicato, dunque, per un’eventuale corsa in solitaria (magari con l’appoggio di Iorio) del sindaco di Venafro Alfredo Ricci, il cui nome non sarbebe stato avanzato da alcuno, al tavolo del centrodestra.

L’asse Micone-Niro, dunque, sembra funzionare bene anche sul territorio della provincia di Isernia. Uniti i centristi, uniti anche i sindaci e unito (giocoforza) anche il centrodestra. Per vincere e conquistare la presidenza di via Berta, ma non solo. Sulla scacchiera della politica molisana, queste mosse, sono solo le prime. Poco ma sicuro.

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