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Il gruppo Vòria di scena con lo spettacolo ‘MoLLisani – Lassà stà ‘u munne cumme ze trove’

L’appuntamento domenica 24 febbraio al teatro Savoia di Campobasso


CAMPOBASSO. Si recupera l’appuntamento di gennaio rinviato causa neve: l’associazione Opificio Culturale, curatrice della Storia di Campobasso, e autrice della scoperta del Palazzo Gonzaga di Campobasso, porta in scena lo spettacolo del gruppo Vòria ‘MoLLisani – Lassà stà ‘u munne cumme ze trove’ che è stato rappresentato in vari teatri italiani e giunge per la prima volta al Teatro Savoia di Campobasso. L’appuntamento è per domenica 24 febbraio alle ore 18, per raccontare con ilarità e cultura il Molise e i molisani.

Dal 2009 il gruppo di teatro-canzone Vòria ha ideato uno spettacolo inedito incentrato sul Molise con liriche e musiche originali che raccontano la terra molisana anche col supporto di video d’epoca (Teche Rai, Istituto Luce), foto d’autore e scritti dei letterati che hanno dato lustro al Molise (Cirese, D’Ovidio, Jovine, Longano…). L’autore, Walter Santoro, svolge da oltre venti anni l’attività di storico e archeologo in Italia. Tra i suoi ultimi lavori la Storia di Campobasso in sette volumi e la scoperta del palazzo dei Gonzaga di Mantova in Campobasso. Il tutto affiancando alle monografie storiche l’attività concertistica. In tal senso vanta esperienze di musica medievale e rinascimentale con i Musici di Assisi, del teatro in ottava rima toscana con gli Arielè e per oltre un decennio con il gruppo molisano de Il Tratturo.    

Santoro ha elaborato uno spettacolo per raccontare e far conoscere, in primis ai molisani, questa terra del Sud. Lo spettacolo del gruppo Vòria, dal titolo ‘MoLLisani – Lassà stà ‘u munne cumme ze trove’, è un teatro-canzone che ha nel Molise la sua Musa ispiratrice, fondendo storia e musica con le immagini e i video d’epoca sul Molise provenienti dall’Istituto Luce, Teche Rai, Ministero per i Beni e Attività Culturali. Lo spettacolo prende come spunto musicale, sonoro, linguistico la terra di Molise. Il nome del gruppo identifica il freddo vento di nord-est che accompagna da millenni l’inverno dei molisani, senza perdere mai di vista il contatto con la terra e soprattutto il gelido vento che ispira le loro musiche, la Vòria, dipanando lo sguardo al Mediterraneo e a settentrione, con le più belle suonate europee.

Uno spettacolo per divertirsi, sorridere, ma anche riflettere sulla ‘nostra’ bellissima e bistrattata terra che i connazionali continuano, anche nel secondo millennio, a confondere con l’Abruzzo e la Basilicata o a ritenere simpaticamente ‘inesistente’.

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