L’analisi del risultato elettorale nella provincia pentra dove il centrodestra cresce ma non basta
di Alessandra Decini
ISERNIA. L’analisi delle differenze è eloquente. A Isernia, da sempre roccaforte del centrodestra, rispetto alle scorse Politiche, la coalizione migliora la sua performance, ma non basta. Perché a sbancare è il Movimento Cinque Stelle che fagocita letteralmente l’elettorato del centrosinistra.
Nel 2013 il Collegio pentro incoronava, con il 32,5% di voti, il centrodestra di Berlusconi, assegnava poi il 26,7% al centrosinistra di Bersani e vedeva incollati a quest’ultimi i Cinque Stelle al 26,4%. Uno scenario che allora, a livello regionale e nazionale, rivelò un inaspettato modello tripolare, con il centrosinistra di poco in vantaggio sul centrodestra e i grillini ancora sotto.
Nel giro di cinque anni la rivoluzione. Si torna ad un bipolarismo, con la sostituzione degli attori principali. E i dati locali la dicono lunga sui desiderata degli elettori, che sembrano ambire ad un cambiamento radicale.
Oggi a farla da padrone in provincia di Isernia, come nel resto della regione, è il Movimento Cinque Stelle, che ottiene a sorpresa il 40,95% e che ‘ruba’ lo scettro al centrodestra ‘fermo’ – per modo di dire – al 36,10%. Uno dei risultati migliori del Centro-Sud, visto come è andata negli altri collegi uninominali. In caduta libera il centrosinistra, che perde sostanzialmente 10 punti percentuali rispetto alla passata tornata elettorale limitandosi ad un 16,36.
Isernia città, dopo aver vissuto un ballottaggio per il Comune tutto interno al centrodestra, oggi si ‘vota’ al grillismo. Il Movimento ottiene 5.038 preferenze e si attesta al 42,37%. Subito dietro, ma non attaccata, la coalizione di centrodestra che, con Forza Italia a fare da leone, racimola 4.017 voti per una percentuale del 33,78. Solo 1.829 voti per il centrosinistra che raggiunge il 15,38%. Quest’ultimo, rispetto al 2013, perde complessivamente nel capoluogo pentro 1.575 preferenze, meno 10,65 punti percentuali, registrando un crollo. Il centrodestra, invece, migliora la sua performance rispetto al passato guadagnando 3,67 punti percentuali, senza però sbaragliare come sperato. E il Movimento Cinque Stelle, che cinque anni fa si era fermato al 30,75%, oggi sfonda la soglia del 40. Dimostrando di aver ‘pescato’, di fatto, consensi proprio a sinistra.
Situazione analoga per Venafro. Nel 2013 la coalizione di centrosinistra aveva incassato il 26,66%, quella di centrodestra il 29,04 e il Movimento Cinque Stelle il 28,09. Oggi, questi ultimi recuperano il 15,83% nel feudo dell’europarlamentare e cognato di Mario Pietracupa, Aldo Patriciello, agguantando un risultato del 43,92%. Forte crescita anche per il centrodestra che segna un +11,89% rispetto alla scorsa tornata elettorale. Tonfo, invece, per il centrosinistra che perde il 16,8%.
E ancora, ad Agnone nel 2013 il centrodestra si affermava con una percentuale del 33,26%, seguito dal centrosinistra al 24,55 e poi dai Cinque Stelle al 22,87. Il primo conferma il gradimento, anzi migliora, portandosi a casa il 37,63% dei consensi. Appena dietro il Movimento Cinque Stelle con il 36,68% dei voti e, a chiudere, il centrosinistra al 21,38%.
A Frosolone, infine, cinque anni fa i pentastellati avevano già sorpassato, anche se di pochissimo, la coalizione di centrosinistra, totalizzando una percentuale del 26,50 rispetto al 26,04 dei competitor. Il centrodestra era primo con il 30,67 percento. Ad oggi i grillini hanno superato anche la coalizione di centrodestra, agguantando il 39,80% rispetto al 37,64% degli avversari e lasciando in coda il centrosinistra al 18,53%. L’ondata rivoluzionaria ha, dunque, travolto anche Isernia e il Molise intero. Ed è stato l’elettorato di sinistra a consentire lo tsunami a Cinque Stelle.
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