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Viabilità alternativa al Sente, via le limitazioni per i pullman lungo l’Istonia

La Provincia ha firmato l’ordinanza, dopo le opportune verifiche di sicurezza. Il provvedimento sarà sospeso però nel periodo più freddo


ISERNIA. Come preannunciato nei giorni scorsi dal presidente della Provincia di Isernia, Alfredo Ricci, sono state eliminate alcune limitazioni alla circolazione stradale lungo la statale Istonia.
Un modo per mitigare i disagi delle popolazioni altomolisane, dopo la chiusura del viadotto Sente nel post sisma.

È stata firmata stamane l’ordinanza che consente ai pullman fino a 50 posti di circolare sulla strada statale 86. Almeno per un periodo.

“Il Responsabile del Settore Viabilità – spiega il vertice di palazzo Berta – ha effettuato le dovute verifiche e ha rimosso la precedente limitazione, disposta un anno fa, che vietava il transito ai mezzi più grandi”.

Il limite tornerà però per il periodo che va dal primo dicembre al 31 marzo, quello di inverno più intenso, in cui le condizioni meteorologiche della zona renderebbero ancora pericolosa la circolazione dei mezzi pesanti.

“Si tratta di una decisione importante, – ancora Ricci – che va nella direzione di alleviare i disagi per i cittadini, in particolare per gli studenti e tutti coloro che dall’Abruzzo devono raggiungere Agnone.
Ovviamente ci sono ora due mesi per fare in modo che la Regione Abruzzo autorizzi i due minibus, in modo da consentire di usare il percorso più breve anche per il periodo di inverno più rigido.

La rimozione del limite alla circolazione per i pullman più grandi rientra nella strategia che come Amministrazione Provinciale stiamo mettendo in atto per superare gradualmente l’attuale situazione critica conseguente alla chiusura del viadotto Sente.

Ognuno deve fare la sua parte, a tutti i livelli istituzionali – aggiunge il presidente –
La Provincia attuerà gli interventi per cui è in essere il finanziamento statale da 2 milioni di euro.
Ma la Provincia da sola potrebbe non farcela. Sono sempre più convinto che l’obiettivo primario, a cui tutti dobbiamo lavorare, sia quello di restituire all’Anas l’arteria stradale in questione, tenuto anche conto della sua rilevanza extraprovinciale.

Su questo credo che lo sforzo da parte di tutti i soggetti istituzionali, responsabilmente coinvolti e interessati, debba essere corale, senza contrapposizioni”.

 

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