di Gaetano Gargiulo

ISERNIA. Un istituto specializzato ha condotto un’ indagine per individuare le province più felici d’Italia. E’ toccato purtroppo alla provincia di Isernia occupare uno degli ultimi posti in graduatoria. Dal sondaggio risulterebbe infatti che solo 14 abitanti su 100 si sono dichiarati entusiasti di vivere nel territorio pentro (fonte Adnkronos, 4 febbraio). Ci ha indubbiamente penalizzato l’utilizzazione di parametri d’indagine alquanto aleatori, quali l’atmosfera suggestiva dei luoghi, la qualità dei rapporti umani, il vivere in modo rilassato. Avremmo sicuramente fatto il nostro ingresso trionfale nella «top ten della felicità» se la rilevazione, piuttosto che riferirsi ad un astratto indice di benessere, avesse sollecitato risposte puntuali su specifici aspetti della vita di tutti i giorni. Vi immaginate le reazioni entusiastiche degli intervistati se fossero stati chiamati ad esprimersi sulla qualità dei servizi sanitari? E chiediamoci pure, quali domande gli incaricati del sondaggio, una volta recatisi alla stazione, avrebbero potuto porre ai viaggiatori che scendevano dai «minuetto» o da altri treni più collaudati? I volti distesi, sereni, non manifestavano già inequivocabilmente tutta la soddisfazione per i livelli di efficienza giapponese raggiunti nel settore dei trasporti? E non avremmo forse sicuramente conquistato il 1° posto in graduatoria se nel campione d’indagine fossero stati inclusi i contribuenti, tornati a sorridere, quando, superati gli angosciosi momenti di incertezza (purtroppo tardava ad essere ufficializzata l’entità della addizionale Irpef), hanno avuto un comprensibile sfogo liberatorio nell’apprendere che gli era stata confermata la maxi aliquota ? Quale territorio è dunque più felice del nostro? Non è forse tutta da ridere la realtà che ci circonda?”.