HomeNotizieCULTURA & SPETTACOLINiente Dire Straits Legends, Isernia beffata da Manfredonia

Niente Dire Straits Legends, Isernia beffata da Manfredonia

ISERNIA. È stata spostata al teatro ‘Lucio Dalla’ di Manfredonia, sempre il 10 maggio, la data zero del tour italiano 2014 dei Dire Straits Legends, prevista inizialmente all’auditorium di Isernia. Lo riporta l’Ansa dopo la comunicazione degli organizzatori, che precisano come non sia prevista “alcuna probabile presenza di Mark Knopfler”. Il nuovo tour dei Dire Straits Legends vedrà invece l’ingresso di John Illsley – storico bassista e fondatore nel 1977 dei Dire Straits – e del batterista Steve Ferrone, fra i più quotati al mondo. La città di Manfredonia (Foggia), 57mila abitanti, esulta per la notizia e si prepara con entusiasmo ad accogliere la nota band internazionale, consapevole dell’opportunità garantita da un evento del genere. Isernia, invece, non può che rammaricarsi per l’occasione perduta.

Come abbia potuto l’amministrazione comunale pentra lasciarsi sfuggire un’occasione del genere non è ancora ben chiaro. A quanto pare il Comune di Manfredonia avrebbe formulato un’offerta migliore, che ha spinto la band a optare per il cambio di programma. Tra l’altro il teatro pugliese può contenere circa la metà degli spettatori del maestoso auditorium (358 contro circa 700 posti), per cui il ricavato dei biglietti venduti per assistere allo spettacolo sarà certamente dimezzato. Nonostante questo, Manfredonia la spunta e riesce ad aggiudicarsi la tappa zero del tour.

Le speranze degli amministratori comunali di Isernia, che ci avevano creduto fino alla fine, sono state dunque tradite, a favore, certamente, di quanti di loro avevano ‘gufato’ esprimendo considerazioni sarcastiche affinché l’evento non si tenesse a Isernia. Sta di fatto che a rimatterci, dopo l’annullamento di un evento di tale portata, è innanzitutto la città, al di là delle personali simpatie nei confronti del politico di turno. Ospitare la band per la tappa zero dell’attesissimo tour italiano avrebbe garantito numerosi turisti in città e una visibilità, nazionale e internazionale, che avrebbe giovato certamente a tutta la provincia. Invece, un altro smacco per un territorio sempre più abbandonato a se stesso, che si aggiunge alla decretata chiusura della Provincia e alla probabile perdita dell’università.

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