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Ittierre, settimana decisiva per il polo tessile

PETTORANELLO DEL MOLISE – ISERNIA. Si apre per la Ittierre una settimana decisiva, cruciale. Sia da un punto di vista giudiziario, con possibili risvolti per il crac milionario della It Holding; sia per quanto concerne la nascita di una nuova società sotto l’egida di Antonio Rosati. Entrambe le questioni, al di là degli esiti, sono infatti ad un passo dalla svolta. Mercoledì 21 maggio prossimo il Giudice per Udienze preliminari del tribunale di Isernia, Stefano Calabria, dovrà esprimersi sulla richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla procura pentra nei confronti dell’ex patron Ittierre, Tonino Perna, e di altre 13 persone per la quali, a seguito dell’operazione Alta Moda, si ipotizzano i reati di bancarotta fraudolenta e di evasione fiscale. Vicenda giudiziaria che ha letteralmente tenuto banco negli ultimi anni, con le difese che puntano dritto al proscioglimento e la procura che ribadisce come i vertici della vecchia It Holding avrebbero assunto condotte economiche sfavorevoli all’azienda in un lasso di tempo che va dagli anni ’90 al 2009, quando la società è finita in amministrazione controllata. A questo delicato aspetto della vicenda, si associa quindi quello relativo alla probabile nascita di una newco targata Rosati. Il vice presidente del Genoa Calcio, già licenziatario della maison Lorenzo Riva e attivo in diversi settori produttivi, ha messo gli occhi sullo stabilimento di Pettoranello del Molise. Ha quindi presentato al tribunale fallimentare di Isernia la sua offerta per rilevare la società, di cui oggi è proprietario l’imprenditore comasco Antonio Bianchi, e ne ha incassato il placet. Il suo piano di rilancio, per un’impresa che andrebbe a chiamarsi Oti (Officine tessili italiane), si fonda principalmente sull’intenzione di assumere personale fino a 150/200 unità e di mettere sul piatto un investimento tra i 18 e 21 milioni di euro. Proposta allettante che però deve convincere anche i creditori di Ittierre. Ed ecco che la riunione dei creditori, appunto, è convocata per la giornata di venerdì 23 maggio. Se il 51 per cento di essi deciderà di dare fiducia a Rosati si apriranno le porte di una nuova società e quindi di un nuovo cammino per Ittierre, con la bad company che si occuperà della gestione del debito. Se, invece, non vi sarà una maggioranza ad accogliere il piano di rilancio, lo stabilimento di Pettoranello si avvierà sulla strada del fallimento.

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