HomeSenza categoriaCampobasso commossa nella fede: in 80mila per Papa Francesco

Campobasso commossa nella fede: in 80mila per Papa Francesco

di Donato Giannini

CAMPOBASSO. “Dio ci chiede di essere creativi. Le sorprese rompono gli schemi”. E in un clima accogliente, con il sole che batte nella giornata più calda di quest’estate incerta, il cielo di Campobasso si tinge di bianco, come la pace diffusa per le strade. È l’evento degli eventi: in Molise il non plus ultra delle celebrità, il capo della Chiesa e dello spirito umano. Il 5 luglio è il giorno che tutti i molisani ricorderanno perché insieme hanno costruito una grande casa che accoglie il suo pastore. E migliaia sono i fedeli accorsi, circa 80mila, per fare propria una parte della mastodontica energia che Papa Francesco porta con sé (GUARDA LA FOTOGALLERY IN BASSO). Ma non c’è spazio per i cattivi sentimenti. Oggi, nel Molise, si respira aria di libertà. E di libertà si è parlato nel primo incontro questa mattina, presso l’Unimol, il tempio della cultura regionale. E’ qui che Papa Bergoglio tocca per la prima volta il Molise, insieme al mondo del lavoro. Libertà, libertà di tornare a lavorare. “Non portare il pane a casa, questo toglie la dignità – ha detto il Pontefice – In Molise si cerca di rispondere in modo costruttivo ai problemi, il coraggio di intraprendere la buona strada che darà i suoi frutti”. Bergoglio si cala in mille panni: in quelli degli operai, nelle divise dei detenuti, accoglie i bisognosi e bacia i bambini, supporta i meno abbienti. La forza di una persona la si vede dai gesti, non dai titoli e, a volte, neanche dalle parole. In anticipo sui tempi, l’uscita dall’aula magna dell’Università avviene prima del previsto. Tanti i pellegrini ad attendere nelle strade di Campobasso e all’ex Romagnoli per un totale di 80mila presenze. Il Papa celebra l’eucaristia sotto un meraviglioso altare fatto di bambù: bucolico, povero, umile, come l’immagine di Gesù, che lo stesso Francesco emana. Copione non rispettato: la Santa Messa inizia in anticipo. Nessuno è scontento, anzi. Dalle sedie sale l’ovazione all’entrata della papamobile, che per circa venti minuti ha eseguito il giro di saluto tra i fedeli. Baci, strette di mano, foto e saluti. La felicità passa anche da questi piccoli gesti quotidiani, ma la differenza la fa il soggetto. Un’ora, poi la conclusione con l’arcivescovo GianCarlo Bregantini che non si stanca di ingraziare Sua Santità, ringrazia tutti. Poi il papa sale di nuovo sulla vettura vaticana per percorrere le strade del centro del capoluogo. Via Trivisonno, via Petrella e piazza Savoia. Obiettivo cattedrale. E ancora: piazza Cesare Battista e via Mazzini, l’ultimo tratto per arrivare alla Casa degli angeli. È qui che Papa Francesco consumerà il pasto, nella mensa dei poveri, con pietanze umili con graditi commensali. Un ultimo saluto intorno alle 14 e 30 alla città che lo ha accolto per prima, che lo ringrazia e lo ama. E che ricambia il saluto con lo spirito rinfrancato dopo la scia di serenità che solo un uomo, attraverso un gesto, sa diffonde e interpretare. Il gesto di chi indica la strada dopo averla interpretata.

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