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“Berlusconi vuole sciogliere Forza Italia”. Ma in Molise non esiste già da mesi

 

 

CAMPOBASSO. “O Forza Italia si scioglie, prendendo atto della sua inutilità a fronte di un leader cui è venuta a noia e che percorre in solitudine la corsia preferenziale del rapporto con Renzi. Oppure si ribella al capo, lo sfiducia in una resa dei conti alla 25 luglio 1943 (magari prima meditando sulla fine che poi fecero gli oppositori del Duce), e ne insedia uno di nuovo. Ma chi? E qui siamo alle solite: avendo ripetuto fino alla noia, come hanno fatto tutti i suoi maggiorenti, che Forza Italia esiste solo grazie a Berlusconi, se lo togli di mezzo poi dove vai? E soprattutto: (Alfano docet) chi ti vota?”.

E’ quanto si legge in un articolo pubblicato da Lettera 43, che apre clamorosi scenari sul futuro del movimento guidato dal Cavaliere. Siamo nel campo delle indiscrezioni a effetto, che probabilmente nel giro di qualche ora dovranno fare i conti con sonore smentite, ma non c’è bisogno in fondo di suggestivi retroscena per capire che Forza Italia (sciolta o no) stia vivendo una fase assai particolare, che la vede agire assolutamente in sordina e all’ombra del premier Matteo Renzi. Secondo molti l’erede non ufficiale dello stesso Berlusconi. Una intesa, quella tra l’ex sindaco e il presidente azzurro, che sta di fatto sconvolgendo gli equilibri politici nazionali e locali.

E a tal proposito il Molise fa scuola: governato da un renziano e con una Forza Italia latitante. L’ultimo esempio evidente al Comune di Campobasso. Cinque stelle e Polo civico (composto anche di dissidenti forzisti) stanno dichiarando guerra all’amministrazione democratica con una serie di iniziative eclatanti. Chi manca all’appello? E chi manca all’appello in regione? Michele Iorio ha preso da tempo le distanze dalle strategie di Fi sul territorio, Nicola Cavaliere si è autosospeso dopo la decisione di Roma di rinunciare alle primarie aperte per il candidato sindaco di centrodestra e di non coinvolgere tutta la coalizione (scelte assai infelici, visti i risultati pessimi alle urne). Si registra quotidianamente il fuggi fuggi di dirigenti e militanti in contrasto con le direttive imposte dalla Capitale, tra le quali il commissariamento non gradito di Rotondi (anche lui poco presente in Molise).  Il partito, per un motivo o per l’altro, di fatto non esiste più. Poi chi vivrà vedrà.

Ecco: forse più che sciolta Forza Italia è stata semplicemente messa in un congelatore in attesa di tempi migliori. Ma dovrà pur esseci una data di scadenza entro la quale capire se si vuole davvero morire tutti renziani.

Red

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