CAMPOBASSO. Dopo la nota del MoVimento Cinque Stelle, anche il Polo Civico (con Frasceco Pilone e Marialaura Cancellario) esprime le sue forti perplessità sull’arrivo del Top manager a Palazzo San Giorgio. La polemica a Campobasso monta di ora in ora negli ambienti della politica, senza risparmiare Facebook, dove ad esempio il consigliere pentastellato Simone Cretella in uno dei suoi post ha tuonato: “Il sindaco di Campobasso dichiara ‘sono chiacchiere le accuse che mi vengono mosse che Iacobucci sia stato il mio finanziatore durante la campagna elettorale’. Ecco la distinta dei versamenti effettuati a suo favore, non c’è altro da aggiungere” (con tanto di foto pubblicata sul profilo).
I grillini nel comunicato inviato due giorni avevano parlato senza usare mezzi termini di “avvilente pagina per l’amministrazione cittadina”. Puntando il dito contro Battista: “Nascondendosi dietro ad un concorso palesemente farlocco, non ha avuto il coraggio e la decenza di assumersi la responsabilità della propria scelta”.
Ma l’ingresso di Antonio Iacobucci in Comune non “tranquillizza” nemmeno il centrodestra. Pilone e Cancellario fanno notare che “Si tratta di un incarico che andrà a gravare sulle casse comunali per circa centomila euro lordi l’anno. E per una città che non naviga nell’oro e che è stata tartassata dal punto di vista della pressione fiscale (massima aliquota tasi, aumento tari etc.) tutto questo poteva essere evitato”. Poi c’è un problema che è di stretta natura politica: “Fermo restando la professionalità indiscussa del dirigente, non si può fare a meno di sottolineare il fatto che l’indirizzo politico di una amministrazione ed il controllo siano nelle mani del Sindaco e della sua Giunta, ma se si è riscontrata la necessità di avere una figura tecnica su questo preciso Servizio è evidente che qualcosa non funziona”.
“Stiamo parlando – spiegano Pilone e Cancellario – di un’area creata appositamente per il professionista in questione, deliberata con atto giuntale n. 256 del 16/12/2014 al di fuori della dotazione organica. Va specificato che in base al d.lgs 267/2000 i dirigenti sono equi ordinati sia dal punto di vista funzionale che retributivo, ci risulta quindi difficile comprendere le reali funzioni del nuovo dirigente e anche i suoi rapporti con le altre funzioni apicali dell’amministrazione comunale”
“Se proprio si vuole ricercare – presegue la nota dei due esponenti di Democrazia Popolare – una figura di coordinamento, così come previsto dalla legge, questa è da attribuire al Segretario Generale ed infatti l’art. 97 d.lgs 267/2000 comma 4* espressamente recita: “Il segretario generale sovrintende allo svolgimento delle funzioni dei dirigenti e ne coordina l’attività…..”… Di fatto è stato creato un doppione”.
E concludono: “Non stiamo parlando della nomina di un city manager ne’ di un direttore generale visto che la Legge 42 del 26/3/2010 vieta espressamente tale nomina nei comuni con popolazione inferiore ai centomila abitanti, ma parliamo della nomina di un dirigente di un’area creata ad hoc, quando ci sono ancora aree e settori strutturati che necessitano ancora di una figura dirigenziale nonostante i bandi espletati e graduatorie non prese in considerazione”.