Sanità, aut-aut a Frattura: salvi il Cardarelli con l’Azienda ospedaliero-universitaria

CAMPOBASSO. Sarà anche un aut-aut, ma Frattura, stavolta, dovrà rispondere: sì o no all’istituzione di una Azienda ospedaliero-universitaria che consentirebbe, attraverso un’intesa tra Regione e Unimol, di superare il parametro stabilito dal decreto Balduzzi di un bacino d’utenza con un minimo di 600mila abitanti.
La proposta scaturisce dalla conferenza stampa di stamani dei parlamentari molisani del Pd, Danilo Leva, Roberto Ruta e Laura Venittelli, ai ferri corti con il governatore e la segretaria regionale del Pd, Micaela Fanelli, sulle questioni lavoro e sanità. A dare manforte agli onorevoli, anche il capogruppo Dem a Palazzo Moffa, Francesco Totaro.
Due le proposte messe in campo: la prima riguarda la riconvocazione della Conferenza Stato-Regioni, da parte del presidente della Regione Molise, per chiedere una apposita deroga rispetto a ciò che prevede il decreto Balduzzi e quindi al piano attuativo, peraltro già firmato dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin. La seconda, sulla falsariga della Puglia, è appunto quella dell’Azienda ospedaliero-universitaria, per la quale il rettore Gianmaria Palmieri, come affermato dal senatore Ruta, si è già detto totalmente d’accordo. In tal caso i Dea di primo livello, Isernia e Termoli, sarebbero salvi indipendentemente dal numero di abitanti e sarebbe possibile configurare come ospedale di area disagiata quello di Agnone. Da adesso in poi la palla passa, dunque, nelle mani di Frattura, che dovrà assumersi la responsabilità della scelta. “Spetta a lui – ancora Ruta – avviare subito un confronto, sapendo che la gestione non sarà più influenzata da scelte politiche”. E sapendo che il Cardarelli rischia di perdere una serie di reparti importantissimi come cardiologia con emodinamica interventistica, neurochirurgia, cardiochirurgia e rianimazione cardiologica, chirurgia vascolare e toracica, broncoscopia interventistica, rianimazione pediatrica e neonatale, medicina nucleare.
Immancabile anche un passaggio sullo scontro tutto interno alla segreteria regionale del Pd, con Fanelli accusata di aver ridotto il partito a una dependance del governo Frattura. “Vogliono far passare l’idea che non si deve protestare contro un governo amico – attacca invece Leva – ma noi abbiamo il diritto dovere di fare proposte e tutelare gli interessi dei molisani, che sono i nostri unici amici. A distanza di due anni non ho ascoltato alcuna proposta dal mio partito e dalla segretaria Micaela Fanelli per risolvere i drammatici problemi del lavoro e della sanità. La segretaria ostacola addirittura le nostre azioni invitando i Comuni a non approvare l’ordine del giorno di Laura Vennittelli sulla sanità. Non consentirò al mio partito di decretare la morte del Molise e della sanità pubblica”.

Fc