HomeNotizieCULTURA & SPETTACOLISavoia, gran finale con 'Il cappello di ferro'

Savoia, gran finale con ‘Il cappello di ferro’

CAMPOBASSO. Martedì 19 maggio, alle ore 21, andrà in scena al teatro Savoia, lo spettacolo ‘Il cappello di ferro’, tratto dall’opera ‘Un soldato contadino – lettera dal fronte 1915/1917’ di Anna Falcone. A interpretarlo, gli attori della Compagnia Stabile del Molise, Paola Cerimele, Raffaello Lombardi, Giorgio Careccia, Giulio Maroncelli, per la regia di Emanuele Gamba.
Con lo spettacolo si conclude la fortunata stagione, organizzata e promossa dalla Fondazione Molise Cultura grazie al contributo della Banca Popolare dell’Emilia Romagna. Oltre trentamila le presenze registrate nell’ultimo anno da parte dello storico teatro del capoluogo, una stagione che ha fatto registrare il sold out in tutti gli spettacoli in programma e che chiude con una propria produzione portata in scena dalla Compagnia Stabile del Molise.
“La Grande Guerra sconvolse il mondo intero dal 1914 al 1918 – scrive il direttore della Fondazione Molise Cultura, Sandro Arco – In ragione di questo importante anniversario, appare oggi di fondamentale importanza divulgare il più possibile la conoscenza di quegli eventi storici attraverso gli occhi e le parole di quegli uomini che conobbero gli orrori di uno dei conflitti più sanguinosi della storia dell’umanità. L’idea di uno spettacolo teatrale nasce proprio per tramandare alle nuove generazioni, sempre più lontane da quegli avvenimenti drammatici, la memoria di un periodo storico che ha modificato per sempre gli assetti del mondo contemporaneo.”
Il protagonista della rappresentazione è Giuseppe Serpone, nato a Toro (Campobasso) il 19 marzo 1894, arruolato nel 1915 all’età di 21 anni nel 212° Fanteria, Brigata Pescara, Genio zappatori e morto in battaglia nell’Alta Valle dell’Isonzo, colpito da una pallottola in piena fronte sparata da un cecchino dal fronte nemico. Fu seppellito nella zona di guerra e non fece mai più ritorno a Toro, ma è grazie al ritrovamento di una vecchia busta di plastica, da parte della pronipote Anna Falcone, che rivedono la luce centinaia di lettere e cartoline che risalgono agli anni 1915/1917. Sono la corrispondenza che Giuseppe Serpone intrattiene dal fronte con la sua famiglia. Le lettere raccontano la vita, i suoi dolcissimi sentimenti di amore per la moglie e per i genitori, la nostalgia per il suo amato paese lontano, la grande sofferenza di un soldato in guerra che ogni giorno sfiora la morte, che ogni giorno vede morire tanti suoi compagni. La guerra l’ha strappato alla vita e ha crudelmente rapito anche il suo corpo. Oggi Giuseppe Serpone è seppellito a Caporetto, in Slovenia.
Biglietti in prevendita da oggi alle ore 16 presso il botteghino in Piazza Pepe numero 5; per informazioni è possibile rivolgersi al numero 0874 311565 o visitare il sito internet www.fondazionecultura.it o scrivere all’indirizzo mail info@fondazionecultura.it

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