HomeNotizieCRONACARottweiler ucciso a colpi d'ascia: "Non aveva mai aggredito nessuno"

Rottweiler ucciso a colpi d’ascia: “Non aveva mai aggredito nessuno”

AGNONE. Racconta la sua versione dei fatti, la proprietaria del Rottweiler ucciso a colpi d’accetta, ad Agnone, dopo aver azzannato un cane meticcio di taglia più piccola. “Sono la proprietaria del cane da ben 9 anni – scrive in una lettera aperta – Io e lui si può dire che siamo cresciuti insieme. Nove anni fa andammo al canile di Poggio Sannita (sappiamo tutti in che condizioni riversava tale luogo) e trovammo Eclisse, due anni, cucciolone impaurito di rottwailer. Io e il mio compagno non esitammo un secondo. Eclisse divenne parte di noi, con noi è venuto ovunque, coccolato, amato, educato ad essere pacioccone e non aggressivo. Non ha mai aggredito nessuno, per anni ha fatto la guardia a ben 5 cani da tartufi, non ha mai azzannato”.

La zuffa tra cani sarebbe avvenuta a seguito di un gioco non inteso dal molosso: la padroncina dell’altro cane si sarebbe divertita a far ingelosire il proprio quattrozampe, che avrebbe reagito abbaiandole contro. E’ stato allora che il rottweilwer, che conosceva la ragazzina, sarebbe intervenuto ‘in sua difesa’, aggredendo il meticcio e ferendolo a morte. La proprietaria del molosso afferma di essere anche intervenuta per tentare di separare i due cani, ma nonostante tutto il meticcio non ce l’ha fatta. “Non è mancata la nostra vicinanza ai proprietari del meticcio – continua la padrona del Rottweiler – tanto che ci siamo offerti di dargli un cucciolo di razza o un risarcimento, oltre al sostegno morale. I padroni non hanno voluto nulla”.

Sabato, però il padrone del meticcio avrebbe, sempre secondo la donna, “approfittato della nostra assenza per ammazzare il mio Eclisse. Conoscendo il cane si è avvicinato tranquillamente al cancello e lo ha chiamato, il mio rot si è avvicinato e lui, avendo già premeditato tutto, munito di ascia, gli ha sferrato un colpo  al centro della testa e lateralmente”. Da sabato, poi, l’autore del gesto si sarebbe reso irreperibile per qualsiasi tipo di confronto. “Non vogliamo denaro né compassione – conclude la donna – chiediamo solo giustizia rispetto a noi e al cane stesso. Purché venga fatta luce per la crudeltà con cui è stato ammazzato il nostro Eclisse. Chiediamo vengano applicate tutte le sanzioni previste dal Codice penale, al fine che una sevizia tale non si ripeta e non rimanga impunita”.

 

 

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