HomeNotizieCRONACAPresunto ricatto a Frattura, sentenza il 12 maggio

Presunto ricatto a Frattura, sentenza il 12 maggio

CAMPOBASSO. Presunto ricatto al governatore del Molise Paolo di Laura Frattura, è ripresa oggi a Bari l’udienza preliminare, dopo che la scorsa settimana il procuratore Pasquale Drago ha chiesto condanne tra 4 e 6 anni per la giornalista Manuela Petescia e il magistrato Fabio Papa. Oggi è toccato alla parte civile, l’avvocato Marco Franco, legale del presidente della Regione.

“Ho ricostruito la vicenda – queste le dichiarazioni rilasciate all’Ansa – e penso di aver dimostrato che la testimonianza della persona offesa, quindi del presidente Frattura, è assolutamente credibile perché ha riferito circostanze e particolari sull’arredamento della casa dove è avvenuta la cena che soltanto qualcuno che è stato in quella casa poteva sapere. Stessa cosa – ha aggiunto – aveva riferito il testimone Salvatore Di Pardo, teste puro, è una persona totalmente disinteressata. Quindi non ci sono elementi che possano dimostrare un mendacio, un falso nella dichiarazione”.

Franco ha parlato anche del fascicolo Biocom, in quel periodo affidato al pm Fabio Papa e secondo la sua tesi tenuto ‘dormiente’, “fino a quando non c’è stato il rifiuto di cedere al ricatto”. Franco durante l’udienza ha infine annunciato che, se ci dovesse essere un risarcimento, il governatore Frattura lo devolverà al fondo per i giornalisti in difficoltà. I reati ipotizzati dalla procura di Bari per Petescia e Papa, in concorso, sono di tentata estorsione, tentata concussione, abuso d’ufficio, rivelazione e utilizzazione del segreto d’ufficio e per il solo Papa anche falsità ideologica. Fissato il calendario delle prossime udienze.

Il 7 aprile parleranno le altre parti civili, il 22 aprile e il 5 maggio spazio alla difesa dei due imputati, che faranno anche dichiarazioni spontanee. Infine il 12 maggio le repliche delle parti e quindi la sentenza. Secondo la tesi dell’accusa il pm Fabio Papa e la giornalista Manuela Petescia, nel corso di una cena, avrebbero chiesto a Frattura una legge per l’editoria e finanziamenti a sostegno di Telemolise, minacciando, in caso di rifiuto, ripercussioni giudiziarie e una campagna denigratoria contro di lui.

E’ stato Frattura a denunciare l’episodio un anno fa a Bari, mentre la Petescia e Papa respingono ogni addebito. Hanno chiesto loro, per tramite del legale Arturo Messere, di essere giudicati col rito abbreviato. “Ritengo opportuno non fare alcuna dichiarazione fino a quando non termineranno gli interventi delle parti civili – ha commentato proprio Messere –  ll 5 maggio nella mia discussione spiegherò al giudice perché, a mio avviso, i fatti non sussistono”. 

 

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