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Isernia, anomalie nel progetto del Lotto Zero: nuovo esposto in Procura

ISERNIA. Lievitazione dei costi e altre presunte anomalie riscontrate nel progettazione dell’ultimo tratto della superstrada Isernia-Castel Di Sangro. Il deputato del Gruppo Misto Cristian Iannuzzi ha presentato in queste ore un durissimo esposto-denuncia alla Procura della repubblica di Isernia. Sotto accusa, ancora una volta, finisce dunque il Lotto Zero.  “Un’opera – si legge nell’esposto – che fra l’altro assegna ai soli progettisti somme balzate da circa 500mila fino alla bellezza di oltre 3 milioni di euro, benché non siano mai iniziati i lavori e anzi con la prospettiva, annunciata in un pubblico comizio dall’ex sindaco di Isernia,  che probabilmente non saranno mai aperti nemmeno i cantieri”.

Nel documento, che è stato inviato anche all’Autorità Nazionale Anticorruzione presieduta da Raffaele Cantone e alla Procura della Corte dei conti di Campobasso, Iannuzzi ripercorre il complesso iter di questo procedimento, chiedendo ai pm di fare luce sui tanti aspetti di una vicenda che riguarda un consistente esborso di denaro pubblico. In primo luogo viene chiesto di effettuare le opportune verifiche rispetto alla “lievitazione del costo della prestazione professionale riferita alla sola progettazione, passata – secondo i dati in possesso del deputato – dai circa 250.000 euro previsti in sede di affidamento (anno 2005) agli attuali 3 milioni e 845 mila euro, di cui già liquidati 1 milione e 416mila euro in favore della società Bonifica Spa.

Ma c’è di più, perché non si sa nemmeno se esista l’atto del ministero competente o della Regione Molise in cui sia possibile individuare la fonte finanziaria per la concreta realizzazione dell’opera. E qui sorgono altri inquietanti dubbi, “se si pensa – scrive ancora Iannuzzi – che l’ex sindaco di Isernia Brasiello nel maggio scorso, durante un incontro ufficiale promosso dal Comitato No Lotto Zero, innanzi ai giornalisti locali dichiarò che tale opera non sarebbe mai stata finanziata”. Le altre richieste di chiarimenti riguardano presunti danni erariali. In sostanza Iannuzzi chiede se “a fronte di un così imponente esborso di denaro pubblico, sia possibile trovare una congrua giustificazione rispetto al beneficio e all’utilità pubblica conseguita, a parte le criticità circa eventuali danni e interferenze sulle falde acquifere e sorgive, su emergenze archeologiche e quant’altro”.

L’associazione Antimafia Caponnetto si associa all’iniziativa di Cristian Iannuzzi e ai contenuti del suo documentato esposto, chiedendo alle autorità “di fare luce tempestivamente su quello che si ipotizza come l’ennesimo scempio di denaro pubblico, proprio mentre gli italiani subiscono le conseguenze della mancanza di lavoro che favoriscono l’avanzata del predominio mafioso in tante parti del nostro Paese”.

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