I componenti del comitato direttivo regionale, Gigino D’Angelo, Sara Ferri e Angelo Minotti, hanno chiesto ai deputati Fassina, D’Attore e Gregori di sollecitare il Governo Renzi a dare risposte sul mancato pagamento della mobilità a 1.744 persone
CAMPOBASSO. Un appello ai deputati di Sinistra italiana Stefano Fassina, Alfredo D’Attore e Monica Gregori, a rilanciare in Parlamento la questione del mancato pagamento della mobilità in deroga 2015 a 1.744 lavoratori del Molise.
Un appello lanciato dai compenti del Comitato promotore di Sinistra italiana Molise Gigino D’Angelo, Sara Ferri e Angelo Minotti, che evidenziano ai tre parlamentari il persistere dell’emergenza lavoro in Molise, invitandoli a sollecitare il Governo a rispondere alle loro interrogazioni parlamentari del 21 settembre, riguardanti le misure di ricollocazione occupazionale, sostegno al reddito e presa in carico in favore dei dipendenti dell’Ittierre, della Gam e dell’indotto metalmeccanico dell’Area di crisi industriale complessa Bojano – Isernia – Venafro.
La Regione Molise, afferma Sinistra italiana, in contrasto con il Decreto legislativo n. 185 del 24 settembre, pubblicato il 7 ottobre 2016 sulla Gazzetta Ufficiale, non ha autorizzato i pagamenti della mobilità in deroga, nonostante i decreti che a maggio 2016 avevano consentito all’Inps di avviare la liquidazione di 5 mensilità a 950 lavoratori.
“Come stabiliscono con chiarezza le del Ministero del Lavoro – affermano D’Angelo, Ferri e Minotti – non sussistono dubbi circa l’obbligo della Regione Molise a pagare con i 52 milioni di euro assegnati dal Governo per il triennio 2014-2016 le mobilità in deroga già oggetto di decreto, al fine di evitare disparità di trattamento e garantire un sollievo a n. 1744 nuclei familiari in difficoltà. Poiché le Regioni entro il 30 novembre hanno l’obbligo di autorizzare i pagamenti degli ammortizzatori sociali in deroga, altrimenti rischiano di perdere i fondi assegnati lasciando nel disagio tante famiglie, si rende impellente un vostro intervento di sollecito al ministro del Lavoro Poletti, per chiarire le motivazioni del ritardo grave e dannoso della Regione Molise”.
Sulle tutele previste per i lavoratori delle aree di crisi industriale complessa, aggiungono gli esponenti di Sinistra italiana, si resta in attesa della firma del verbale di proroga della cassa integrazione straordinaria per 12 mesi a tutela dei 290 addetti della Gam di Bojano nella riunione ministeriale convocata a Roma per il 25 novembre.
“Ma la vera emergenza sociale – rimarcano – coinvolge la città di Isernia, che ha visto sfumare 1.000 posti diretti e poco meno nell’indotto per il fallimento Ittierre. A 200 operai è scaduta la mobilità e sono privi di ogni misura di sostegno al reddito, e ad altre centinaia di dipendenti la mobilità scadrà nel 2017 e si ritroveranno nella stessa condizione emergenziale senza alcuna misura di tutela. L’omissione della Regione Molise condanna un intero territorio a vivere una condizione di disagio sociale che andrà progressivamente accentuandosi vista la paralisi dei fondi europei FSE 2014-2020 non messi a bando, la crisi dei Centri per l’Impiego, i mancati bandi sulle borse lavoro”.
Il tutto senza dimenticare la lotta dei 71 lavoratori dello Zuccherificio di Termoli che da poco meno di 2 mesi sono in presidio permanente davanti la fabbrica e che aspettano dal 26 settembre di definire la procedura per mobilità.
“Nonostante per quel territorio ci sia stato un riconoscimento ministeriale di Area di crisi non complessa – concludono D’Angelo, Ferri e Minotti – ai lavoratori non è stata data alcuna risposta concreta, mentre mancano interlocutori istituzionali e amministrativi di una Regione quotidianamente oltraggiata dal presidente del Consiglio dei Ministri e mai difesa da chi dovrebbe salvaguardarne la dignità istituzionale”.
C.S.