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Di Pietro: “Non sono candidato contro Frattura, ma Paolo abbia coraggio e faccia le Primarie”

Ecco perché Tonino da Montenero di Bisaccia batte tanto sul tasto delle Primarie. Lui, durante l’estate, il suo Molise l’ha frequentato e ha sondato il terreno. Risultato: “In Molise – queste le sue parole – dove pure Frattura è stato eletto dall’Ulivo e con l’Ulivo, oggi sia i partiti della coalizione che soprattutto esponenti del Partito Democratico non lo riconoscono più come candidato ideale della prossima competizione elettorale. Ho parlato con molti di loro, e mi hanno detto che non intendono candidare Frattura, aggiungendo che dovrebbe fare le Primarie per vedere se il popolo del centrosinistra o quanto meno del Pd si riconosce ancora in lui. Quindi, bene farebbe Frattura a fare le Primarie, a cui io non potrei partecipare proprio da premessa statutaria. Io posso e voglio essere solo elettore”.

dipietrofratturaMa allora le ambizioni di candidatura di cui tanto si è parlato nelle scorse settimane, ipotizzando un clamoroso ritorno di Di Pietro alla guida del centrosinistra regionale? L’ex vertice dell’Italia dei Valori scende nel dettaglio: “Se Frattura fa le Primarie, chi ha riserve sul suo operato dovrà venire fuori – ha sottolineato – E colui che avrà avuto meno voti non potrà ancora dire di volersi candidare in alternativa, ma riconoscere il risultato e favorire l’unità. Il mio auspicio, alle Regionali e alle Politiche, è di poter votare – e non di essere eletto, si badi – per una coalizione di centrosinistra che rappresenti l‘Ulivo di quel tempo. Se questo non è possibile, auspicherei quanto meno un centrosinistra unito. Divisi si è già perso, è un gesto di masochismo estremo. Se non si trova nessuno che unisce e il mio nome può servire, allora sono disponibile a candidarmi, ma so già che qualcuno ha detto che Di Pietro non va bene. Dico no, forte e chiaro, a masochismi e individualismi, altrimenti si gioca a perdere. Ribadisco: nel caso non ci dovessero essere Primarie – così l’ex pm – e la mia candidatura dovesse rappresentare l’unitarietà della coalizione, solo in quel caso, ma come riserva estrema, sono disponibile a candidarmi. Non intendo, quindi, essere un candidato in competizione con altri, perché ritengo che il Molise debba darsi proprie candidature, possibilmente scelte nel centrosinistra con le Primarie”.

Di qui l’avvertimento all’amico governatore: “Se Frattura non farà le Primarie si ritroverà che si spaccherà il centrosinistra, si spaccherà il Pd e perderà. E allora coraggio Paolo – è l’esortazione dell’ex ministro dei Lavori Pubblici – falle queste Primarie, non contro Di Pietro o contro qualcuno, ma per proporre agli elettori e agli iscritti al Pd la scelta. Una volta che scelgono loro, non credo nessuno si possa più tirare indietro”.

Consultazioni all’americana da fare assolutamente, dunque, e da fare presto per far uscire allo scoperto i candidati. “Frattura dica che fa le Primarie – ancora Di Pietro – così chi si deve candidare inizia a presentarsi. Non è che può dirlo all’ultimo momento, in modo che nessuno si è presentato e ha illustrato il proprio programma alternativo e le Primarie non si fanno. Io ho sentito dire che non si fanno le Primarie perché non ci sono candidati. Noi sappiamo che in Molise ci sono le elezioni regionali l’anno prossimo, ma non sappiamo chi si candida. Intanto, però, sappiamo che si tengono le elezioni”. Per analogia, insomma, “non sappiamo chi si candida, ma lo sapremo soltanto se si indicono le Primarie. Allora le Primarie vanno indette, cosa che spetta al segretario regionale del Pd. Io vorrei tanto ci fossero le Primarie del centrosinistra, o quantomeno le primarie del Pd, perché la più grossa spaccatura in Molise sta nel Pd. In democrazia che ci siano pensieri ed espressioni diverse è bello, ma è anche necessario che al momento del voto si ritrovi unitarietà. Lo statuto del Pd prevede che l’unitarietà venga accertata attraverso le Primarie”.

Di Pietro, per concludere, rilascia anche una battuta sulla legge elettorale regionale. “Sono favorevole con la proposta che elimina il voto disgiunto: è giusto e necessario dare al cittadino un candidato e un programma coerenti, altrimenti non si amministra bene, si creano situazioni di ingovernabilità”.

 

 

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