HomeSenza categoriaSciopero dei trasporti, contro i licenziamenti occupata l’aula del Consiglio comunale

Sciopero dei trasporti, contro i licenziamenti occupata l’aula del Consiglio comunale

In segno di protesta contro i provvedimenti annunciati dalla Seac. L’impegno di Palazzo San Giorgio a convocare un tavolo tecnico con Regione e azienda. La dura critica dei sindacati e di Sinistra italiana


CAMPOBASSO. Collegamenti in bus sospesi, per lo sciopero del trasporto urbano e tensione stamattina a Palazzo San Giorgio, dove cittadini e dipendenti della Seac hanno occupato simbolicamente l’aula del Consiglio comunale, mentre i sindacati erano in presidio davanti al Municipio, per protestare contro il licenziamento di otto autisti.

Una protesta a cui ha fatto seguito l’impegno dell’amministrazione comunale, con il sindaco Antonio Battista e l’assessore alla Mobilità Francesco De Bernardo, che hanno annunciato la convocazione di un tavolo tecnico tra Comune, Regione e Seac. Sempre in mattinata la conferenza stampa delle organizzazioni di categoria di Cgil, Cisl, Ugl, affiancate da rappresentanti dell’Unione degli studenti (Uds) e dal Forum del trasposto pubblico locale.

I licenziamenti che partiranno dal prossimo 15 ottobre, hanno detto i sindacati si possono bloccare o si possono ridurre. Con un impegno del Comune di Campobasso a integrare con fondi propri i finanziamenti decurtati dalla Regione, com’è avvenuto a Termoli. “Questa vertenza – è stato detto in conferenza stampa – non riguarda solo gli 8 lavoratori licenziati, ma l’intera collettività, i cittadini che usano quotidianamente il trasporto pubblico urbano, penalizzati dalle riduzioni delle corse”.

Intanto da Sinistra Italiana è arrivata la solidarietà ai lavoratori. Al di là delle oggettive inadempienze dell’amministrazione comunale – ha dichiarato la segretaria provinciale Anna Spina – che persiste in un atteggiamento dilatorio senza agire a tutela della qualità del servizio di trasporto urbano, non prevedendo alcun stanziamento nel proprio Bilancio, sussiste una responsabilità istituzionale della Regione Molise. Che ha il dovere di ricercare una soluzione alla controversia, evitando di lavarsene le mani con una scelta poco responsabile, che lascia i lavoratori a scontare dei licenziamenti evitabili e da evitare anche per mantenere e migliorare la qualità del servizio”.

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