HomeSenza categoriaConsiglio regionale, il Milleproroghe scatena la resa dei conti

Consiglio regionale, il Milleproroghe scatena la resa dei conti

La Lega “balbetta” con Aida Romagnuolo e risponde con Filomena Calenda.  Gli interventi hanno,  però, tutti questo filo conduttore, cambiano solo gli  attori. La questione che viene sottolineata più volte è che, comunque, il Movimento 5 Stelle – a livello governativo – intende procedere alla modifica dell’emendamento finito sotto accusa sostituendolo con un meccanismo che premi i piccoli e tolga linfa ai grandi gruppi editoriali che la fanno da padrone. Facciolla suggerisce di modificare la legge regionale sull’editoria nel punto in cui non consente la cumulabilità dei fondi appannaggio delle televisioni e radio locali. L’ordine del giorno viene modificato alla luce degli interventi e dei suggerimenti, gli emendamenti dei Cinque Stelle vengono bocciati e il tutto diventa ulteriore terreno di accuse. Sempre politiche. Alla fine, Toma chiama in causa Arthur Schopenhauer e la necessità che risulta dirimente non tanto la verità dei fatti, quanto la soluzione degli stessi. Andrea Greco chiede la votazione per punti, visto che non c’è condivisione dell’intero documento, ma da regolamento tale opzione non è possibile.  E così i Cinque Stelle si astengono e l’ordine del giorno, che attiva tutta una serie di verifiche anche sulla legge regionale per l’editoria con la necessità di una interpretazione autentica, passa con 14 sì e 6 astenuti.

Ad inizio lavori, subito dopo la prima sospensione, intorno a mezzogiorno e mezzo,  il governatore Toma ha comunicato che la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha emanato l’ordinanza n. 547/2018 in corso di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale  e che riguarda i primi interventi urgenti di Protezione civile  in conseguenza del terremoto del 16 agosto; i fondi iniziali saranno di certo incrementati ma intanto, con i due milioni di euro, si può cominciare ad operare in favore delle popolazioni colpite dal sisma.

Il consigliere Facciolla ha messo sul tavolo, poi, la questione della discarica di Montagano: l’impianto – che serve oltre 30 Comuni – non potrà ricevere più rifiuti. Il gestore  ha già avanzato richiesta di chiusura definitiva con la contestuale autorizzazione alla valorizzazione di una sua parte. Una operazione che sta tardando,  che rischia di creare caos già visti in altre realtà italiane. Se non dovessero esserci novità in tal senso, si rischia di non poter più depositare rifiuti nel sito, con danni incalcolabili in termini economici e di impatto ambientale.

La chiusura dell’impianto di Montagano è un fatto ineludibile, sottolinea ancora Facciolla, a causa di una frana; le azioni di tutela del territorio e il piano regionale dei rifiuti approvato nella passata legislatura hanno previsto la realizzazione di una terza discarica nel Molise centrale, con la conseguente procedura di attivazione già inoltrata dal gestore. Quindi, fornendo il tempo al governatore di interpellare le strutture, il consigliere Facciolla chiede che il Consiglio venga messo a conoscenza della situazione in tempi abbastanze brevi. La questione,  dice Toma,  è già attenzionata: l’assessore Cavaliere può fornire informazioni, ma il governatore  precisa che c’è bisogno di un approfondimento serio. La questione viene iscritta alla prossima seduta utile.

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