Fa discutere il provvedimento di chiusura per tre giorni del locale da parte della questura: dinanzi alla saracinesca chiusa spuntano cartelli e manifesti di solidarietà al proprietario. E su Facebook si organizza l’evento: sabato 27 ottobre in massa a consumare nello storico esercizio di via Molise


ISERNIA. Non ci hanno pensato un minuto e, di fronte a un provvedimento che ha lasciato incredula mezza città, si sono armati di cartelli e lo hanno detto forte e chiaro: “Noi stiamo con Silvano”: Silvano Petti, proprietario del Bar Oasi.

Ragazzi, studenti, commercianti, amici, cittadini, perfino l’Unione Ciechi: in massa hanno scelto di schierarsi contro il provvedimento amministrativo di chiusura, per tre giorni, del Bar Oasi di Isernia, storico locale di via Molise – frequentato per generazioni da tutti o quasi gli adolescenti di Isernia e non solo – che dovrà tenere la saracinesca chiusa da oaggi a venerdì 26 ottobre. Il motivo: l’applicazione, da parte della questura di Isernia, dell’articolo 100 del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza (Regio decreto n. 773 del 1931) a causa delle frequentazioni del locale, ritenuto “abituale ritrovo di persone pregiudicate o pericolose per l’ordine pubblico e per la sicurezza dei cittadini”.

bar oasi 4 2La gente comune, quella che studia, lavora, paga le tasse o semplicemente consuma in quel bar, ha voluto esprimere solidarietà ai proprietari: nel tardo pomeriggio di oggi sono comparsi alcuni cartelli che la dicono lunga su come sia stato digerito quanto accaduto da parte degli isernini. “Tutti i ragazzi di Isernia sono con il Bar Oasi, avete tolto il lavoro a gente onesta”; Noi di via Molise indignati ti siamo vicini”; e infine Marco Condidorio dell’Unione Ciechi e Ipovedenti del Molise, che lancia l’hashtag #IOSTOCONSILVANO.

Non solo: l’agorà virtuale di Facebook, sulla quale già stamani era iniziata la condivisione del cartello di protesta affisso dal titolare “Mi è stato tolto il diritto di lavorare onestamente”, ha organizzato un evento per sabato 27 settembre dal nome “Tutti al Bar Oasi. Solidarietà per Silvano”, le informazioni del quale sono reperibili a questo link.

Una giornata, quella di sabato, in cui tutti i cittadini vengono invitati a prendere almeno un caffè nell’esercizio commerciale cui è stata temporaneamente sospesa la licenza, “perché quello che gli è successo è veramente assurdo!”, si legge sul social network, dove gli organizzatori si chiedono, provocatoriamente, “come deve difendersi un esercente? Prima di dare un caffè o un aperitivo ad una persona, gli deve chiedere la fedina penale?”.

 

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