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Guerra ai commissari, Fanelli (Pd): il più grave conflitto istituzionale mai vissuto dalla Regione

GRAVE CONFLITTO ISTITUZIONALE. Fanelli (Pd) ringrazia i colleghi dell’area del Venafrano, nella condivisione e nel totale supporto rispetto alla tematica. Ma richiama all’attenzione del Consiglio su una serie di questioni politiche e istituzionali: grave il conflitto istituzionale quello che si potrebbe aprire se il governo regionale dovesse arrivare all’impugnativa dinanzi alla Corte Costituzionale.

fanelli

“Apprendiamo questa mattina che in materia di sanità, il Governo regionale e nazionale stanno per avviare la più grande crisi istituzionale mai avuta in regione. Faccio i miei auguri ai commissari, mettendo a servizio il mio ruolo di consigliere di minoranza. Qualora dovessimo venire coinvolti su indirizzo politico in materia sanitaria e sulla programmazione, sin da ora il Pd offre la più ampia disponibilità. Noi siamo dalla parte di chi decide sempre per il territorio. Va rimarcato, però, come l’azione politica presa dal Consiglio in tema di contrasto alla norma sulla incompatibilità sia stata inefficiente. Quindi, noi abbiamo un peso politico basso o nullo. Fatto questo che viene visto con grande preoccupazione sia da noi che dai molisani: se si tratterà di infrastrutture, accadrà lo stesso. Non siamo stati ascoltati su un tema sensibile come quello della salute dei cittadini, sommiamo a questo peso politico nullo anche il conflitto – e non la collaborazione – che il Governo regionale sta avviando, reputo difficile sia aprire confronti sia occuparsi in prima persona di sanità”.

FACCIOLLA: ORDINE DEL GIORNO DA MODIFICARE.  L’ex assessore regionale Vittorino Facciola ‘urla’ l’urgenza di approvare il Priamo, il piano per l’ambiente regionale, che potrebbe essere di effettivo supporto alle azioni a tutela delle popolazioni. Ma il punto sul quale si concentra l’attenzione del Pd è la difficoltà, oggettiva, di poter approvare l’ordine del giorno di Scarabeo sul quale potrebbe convergere l’intera aula: come poter dare mandato al Presidente di consentire agli ospedali di offrire servizi sanitari in merito alle patologie riscontrate nell’area del Venafrano se oggi la Sanità è nelle mani della struttura commissariale contro la quale la Regione Molise sta alzando le barricate? Il consigliere quindi chiede di modificare nel punto l’ordine del giorno per consentire la più ampia condivisione del tema.

IL COMMENTO DEL PRESIDENTE. Il governatore, di fatto, ha smontato le tesi del consigliere Fanelli sottolineando che la sua azione, eventuale, di impugnativa del decreto di nomina della struttura commissariale e il ricorso alla Corte Costituzionale, anche questo ancora da venire, rientrano – a suo dire – nella normale dialettica politica che anima i rapporti tra le Istituzioni ai vari livelli. Quindi, ha assicurato, nei confronti del generale Giustini e della dottoressa Grosso massima collaborazione, nell’ottica di azioni che siano a tutela degli interessi dei molisani.

LA MODIFICA E L’APPROVAZIONE. Dopo una pausa per consentire la modifica della parte dell’ordine del giorno relativa alle strutture sanitarie sul territorio, l’assise ha votato all’unanimità confermando in sostanza la ‘bonta’ delle richieste inoltrate all’indirizzo del Governatore e la necessità di non entrare in conflitto con i poteri della struttura commissariale.

IL COMMENTO DI MASSIMILIANO SCARABEO. “L’argomento è  di importanza primaria per la salvaguardia dell’ambiente e la tutela della salute pubblica, perché impegna il Governatore Toma e la Giunta Regionale, ad affrontare la questione approfondendo i dati dello studio epidemiologico pubblicati dell’Associazione ‘Mamme per la salute e per l’ambiente Onlus’ di Venafro, attraverso un contributo regionale per la continuazione di questo importante lavoro.

scarabeo

Un impegno che rientra in un’azione politica molto più ampia che la Regione Molise deve portare avanti per salvaguardare la salute dei tanti cittadini che vivono su questo territorio. Una richiesta che vuole anche aprire un confronto istituzionale al fine di verificare la possibilità di adeguare le strutture ospedaliere pubbliche dell’Area della provincia di Isernia alla cura delle malattie respiratorie, cerebrovascolari e tumori della mammella, in considerazione dei tanti casi di ricovero per queste patologie, riscontrati proprio grazie allo studio sollecitato da ‘Mamme per la salute di Venafro'”.

QUANTIFICAZIONE DEI PRELIEVI IRRIGUI. Il Consiglio regionale ha infine approvato la proposta di legge di iniziativa dei consiglieri Nico Romagnuolo, Tedeschi, D’Egidio, Fontana e De Chirico riguardante le “disposizioni per la quantificazione dei prelievi per uso irriguo”. La proposta di legge è stata approvata a maggioranza con i voti contrari dei consiglieri Facciolla, Fanelli e Nola e l’astensione dei Consiglieri Greco, Primiani e Manzo.

Nella relazione il consigliere Romagnuolo ha evidenziato come il decreto legislativo n. 152/2006 in tema di tutela quantitativa della risorsa e del risparmi irriguo, imponga alle Regioni di disciplinare le modalità di misurazione dei prelievi idrici per ogni tipologia di uso, al fine di poter avere dati certi sul fabbisogno per definire una pianificazione ragionata dell’uso dell’acqua al fine di promuovere comportamenti virtuosi per prevenire possibili crisi della risorsa idrica. Le linee guida emanate dal Ministero per le politiche agricole, alimentari e forestali del 31 luglio 2015 impegnavano quindi di conseguenza le Regioni in tal contesto ad adeguare i loro orientamento interno. “Di qui la proposta di legge – ha rilevato ancora Romagnuolo – che fa propri i criteri e i principi espressi dalle linee guida del Ministero e ne demanda l’attuazione ad un regolamento regionale redatto dalla Giunta che ne dovrà dettagliare gli aspetti di natura tecnica”.

In particolare l’art. 1 prevede che la Regione, al fine di tutelare il buon regime delle acque e salvaguardare le risorse idriche, favorisca una gestione razionale dei consumi irrigui, in attuazione di principi di tutela quantitativa della risorsa e di risparmio idrico nel rispetto della normativa comunitaria ed in funzione di principi e degli obblighi del decreto legislativo 152/2006. Entro sessanta giorni dall’entrata in vigore della nuova legge regionale, la Giunta emana un regolamento di disciplina delle modalità di quantificazione dei volumi idrici di uso irriguo e della raccolta, trasmissione e gestione dei dati, secondo i principi e i criteri del decreto delle Ministero delle politiche agricole del 31 luglio 2015.

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