Il direttore scientifico Pardini non ha mancato di sottolineare come il Museo, che collabora con gli archivi storici delle Forze Armate, ambisca a diventare centro studi di carattere internazionale nella storia militare e a consentire ai giovani un’opportunità anche dopo lo studio universitario, come primo punto di impegno nel campo della ricerca, dell’allestimento museale e della cultura. “Questo territorio ha dato tanto dal punto di vista storico, ma bisogna farlo conoscere anche al resto d’Italia e fuori – ha detto il professore – L’attuale conoscenza del Molise è ancora insufficiente per veicolare turisti, curiosi, visitatori e persone di cultura, quindi l’impegno dev’essere quello di rendere connessa la regione al resto del Paese, nella comunicazione, nella cultura e nella conoscenza”.
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