Soddisfazione, infine, per l’esito della giornata da parte del senatore Ortis, che da membro della Commissione Difesa ha sottolineato l’importanza del ruolo dell’Esercito in un contesto bellico che ha “plasmato i destini e la fisionomia sociale della nostra società – ha argomentato – del primo conflitto mondiale, che ha cancellato un’intera generazione di padri nelle nostre zone e non solo; e del secondo, che con le sue arme atomiche, paradossalmente, ha garantito e garantisce una pace, quantomeno relativa, da 70 anni in quanto le armi di distruzione di massa hanno una funzione di deterrente talmente forte da rendere antieconomica ogni altra guerra di dimensioni globali”.
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Al termine del partecipato convegno una visita guidata presso il Museo Internazionale delle Guerre Mondiali, autentico scrigno di cimeli originali, alcuni dei quali unici al mondo e dall’importanza storica e militare impareggiabile, ancor più impreziosito grazie al meticoloso allestimento. Un gioiello messo in piedi in lunghi anni, riattando un antico frantoio, grazie alla tenacia di Filippo Sparacino e Gionny Capone, capaci di trasformare una passione in memoria collettiva condivisa.
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