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Nomine a Molise Dati, Toma ‘asso pigliatutto’. Pd e 5 Stelle: minoranze non rappresentate, calpestata la legge

In Consiglio regionale arrivano le richieste di revoca della delibera di Giunta regionale con la quale il presidente ha designato Tondi, Del Basso e Russo in qualità di presidente e componenti del CdA della società in house providing della Regione


CAMPOBASSO. Il caso delle designazioni unilaterali del Consiglio d’Amministrazione della ‘Molise Dati’ non arriva nemmeno al vaglio dell’aula: la maggioranza fa quadrato e non consente la discussione dei due atti (una mozione e una interrogazione) presentati dalle minoranze per chiarire come mai, all’interno del CdA ,non sia garantita la loro rappresentanza.

Il fatto: il 14 giugno scorso, con delibera di Giunta regionale numero 210, sono stati designati presidente e componenti del Consiglio d’Amministrazione della ‘Molise Dati’.

Giuseppe Tondi, Francesco Del Basso e Cinzia Russo sono i 3 professionisti esperti individuati dal governatore Toma e dal suo Esecutivo esercitando i poteri disposti all’articolo 14 dello Statuto societario. Sì perché, nonostante dal 6 aprile scorso si fosse in attesa dell’assemblea ordinaria che avrebbe dovuto provvedere alle nomine, si è arrivati all’approvazione del Bilancio della Molise Dati e, sempre a norma di legge, il Cda decade alla data dell’assemblea convocata per l’approvazione dello strumento finanziario.

Ergo, il presidente Toma ha provveduto alla designazione in materia autonoma.

Il problema nasce dall’assenza di un rappresentante delle minoranze consiliari, così come disposto sempre dalla normativa. Per questo il Movimento 5 Stelle e il Partito Democratico, con due distinti atti che però sostanzialmente miravano allo stesso obiettivo, hanno chiesto al Consiglio regionale di discuterne per evitare possibili atti illegittimi, come potrebbero essere quelli di emanazione del Cda stesso.

primiani de chirico

“Noi non siamo stati interpellati – spiega subito il consigliere De Chirico – e riteniamo che la delibera di Giunta debba essere revocata per illegittimità”.

Sulla stessa lunghezza d’onda Micaela Fanelli, capogruppo del Pd. “Una delibera in spregio alla legge, un atto totalmente illegittimo oltre che politicamente gravissimo perché calpesta il Consiglio. Andando avanti su questa strada – avverte Fanelli – stravolgiamo ogni legalità”.

Il capogruppo del Movimento 5 Stelle, Andrea Greco, oltre che di mancato rispetto del ruolo delle minoranze e del coinvolgimento dell’aula nella designazione del Consiglio d’Amministrazione ricorda – ad una sedia vuota visto che il governatore Toma è assente per impegni istituzionali – che lo stesso presidente, “ in campagna elettorale, aveva promesso che avrebbe inserito persone giuste al posto giusto per un governo della competenza. Invece, solo amici e sostenitori dove c’era da fare una nomina e nessuno dalla maggioranza che dica nulla. Toma ha designato Cda in totale spregio delle minoranze – continua Greco –e inserisce commercialisti ovunque, come se fossero esperti di tutte le arti. Per tutelare le posizioni della minoranza, non resta altro che ricorrere alla Giustizia amministrativa e questo rappresenta il fallimento della politica. Ci sono già le leggi regionali, basterebbe rispettare le norme”.

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