Nel pomeriggio il vicepresidente del club biancoceleste ha incontrato il sindaco per chiarire le proprie intenzioni in merito all’iscrizione e il primo cittadino ha confermato che non ci sono persone interessate a sostenere la causa. La squadra potrebbe ripartire dalla Promozione o dalla Prima categoria. Alle 19 è scattata l’ora X per le adesioni, ma il presidente Piero Di Cristinzi pensa di dare più tempo alle società


di Valentina Ciarlante

ISERNIA. Se poteva esserci un giorno peggiore per i tifosi biancocelesti rispetto a quello in cui è stata decretata la retrocessione dalla serie D è arrivato, è quello di oggi: 24 luglio 2019, data da dentro o fuori per l’Isernia Fc in Eccellenza.
La società non si è iscritta al campionato, in quanto alle ore 19 di oggi non era presente alcuna documentazione negli uffici della Federazione, anche se la quota richiesta è stata versata.
Il presidente della Figc Molise Piero Di Cristinzi domani riunirà il Consiglio per valutare e decidere se concedere più tempo alle società inadempienti.
Il vicepresidente Piero Biscotti ha ribadito però che non aderirà al massimo torneo di calcio regionale e il motivo principale è la mancanza di sostegno da parte di altri imprenditori. Questo aspetto è stato al centro del summit svoltosi nel pomeriggio col sindaco Giacomo d’Apollonio. Il primo cittadino ha chiarito a Biscotti di non aver ricevuto alcuna proposta ufficiale, anzi, di aver sondato il terreno colloquiando in via informale con alcune figure del posto, senza ottenere alcun riscontro positivo.
L’esito di questo colloquio ha indotto, ancora di più, Biscotti a rimanere fedele al suo proposito. Lui cercava un aiuto nella gestione del tutto, e non esclusivamente un contributo economico, ma ha dovuto prendere atto che non c’è nulla di tutto ciò.
E allora cosa fare? L’amarezza da parte della società è tanta, per quanto accaduto negli ultimi mesi, per la rottura del rapporto con una parte della tifoseria, ma non è escluso che nei prossimi giorni si valuterà l’ipotesi di iscrivere la squadra a un campionato inferiore rispetto all’Eccellenza. Sarebbe un modo per non far finire il calcio in città e, magari, per ripartire, con nuovi propositi, azzerando tutto.

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