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Neurochirurgia, i Comitati attaccano: convenzione da risolvere, Neuromed non garantisce il servizio e i pazienti rischiano la morte

Tomasso Iocca racconta di pazienti che non ce l’hanno fatta, che sono deceduti durante il trasporto. “E’ altissima l’incidenza della mortalità – dice –, il Neuromed non assicura la presenza o l’utilizzo dei chirurghi in caso di emergenza. Siamo tornati a 30 anni fa, quando non c’era il reparto e dovevamo trasferire i pazienti negli ospedali di altre regioni. I viaggi della morte, altro che della speranza. Un trauma cranico, una emorragia non possono aspettare di percorrere chilometri e chilometri di distanza. Allora, paghiamo un istituto privato per un servizio che è di assoluta emergenza ma che non viene erogato completamente. A che serve la serva se non serve?”.

copertina nota asrem neuro

Le richieste del Comitato pro Cardarelli e dei comitati di quartiere che hanno partecipato all’incontro con la stampa sono chiarissime: eliminare la convenzione con il Neuromed a fronte delle mancate garanzie e di un servizio pagato ma non reso compiutamente, riportare tutte le specialistiche al Cardarelli che è stato progressivamente depauperato e accelerare con le procedure di assunzioni previste dal Decreto Calabria proprio per consentire all’hub di I livello, immaginato dal Paolo Frattura nella struttura di Tappino e sul quale si registra ancora la condivisione del Comitato, di tornare ad essere pienamente funzionante e operativo, anche nelle emergenze come quelle della neurochirurgia dove il tempo d’intervento è davvero l’alleato più prezioso.

“Esprimiamo preoccupazione per tutti i pazienti del Molise, non solo per quelli di Campobasso – dice Iocca –: privato convenzionato e sanità pubblica non sono la stessa cosa, non possono esserlo come invece sostiene il ministro Grillo con la quale non mi trovo affatto d’accordo – continua, guardando Andrea Greco presente nella sala Mancini del Comune dove si è tenuta la conferenza -. Il privato deve essere complementare, non sostitutivo”.

La lingua, però, batte dove il dente duole. E Iocca ricorda del conto, salatissimo, pagato al Neuromed per il primo trimestre 2019. Circa 400mila euro per i pazienti molisani e oltre 3 milioni per gli extraregione.

“La Regione Molise paga tutto, sia il conto dei molisani che quello dei pazienti di fuori regione. E poi aspetta che quelle cifre vengano rimborsate, con i tempi della burocrazia”.

Il Comitato Pro Cardarelli sarà in Consiglio regionale martedì prossimo, per la seduta monotematica sulla Sanità alla quale non parteciperà la struttura commissariale. “Protesteremo, saremo lì per ascoltare e protestare – conclude Iocca – anche se noi siamo stati contenti della nomina di Giustini e Grossi, della decisione di tenere la politica fuori dalla gestione della sanità pubblica”.

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