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Il Molise esiste, per i dirigenti della Regione: crescono del 38% gli stipendi, si ‘viaggia’ sui 118mila euro l’anno

La retribuzione annua lorda dei 35 colletti bianchi con ruoli apicali è superiore a quella dei 196 colleghi della Regione Lombardia. Il rapporto della Corte dei Conti


CAMPOBASSO. Tutto nero su bianco nel rapporto sui costi del personale di Regioni e Enti locali della Corte dei Conti dove, a pagina 60, il Molise (quello che esiste) viene indicato come una sorta di Eden, ma solo per i colletti bianchi.

Nel 2017, anno al quale si riferisce il rapporto, la retribuzione lorda dei 35 dirigenti regionali è cresciuta del 38% circa. Uno stipendio che sfiora i 118mila euro lordi per la modica cifra di 9.833,333 euro al mese. Lorde, sia chiaro.

Non è così mica dappertutto: per quanto riguarda questa fattispecie, esiste un divario Nord-Sud.

“In Puglia (107mila euro medi) il costo medio pro capite dei dirigenti nello stesso periodo è cresciuto del25,78%, superando sul filo di lana quello dei colleghi campani aumentato fra il 2915 e il 2017 del 23,56%. Facile immaginare l’invidia – scrivono su ‘Il Sole 24 Ore’ – dei colleghi della Regione Veneto, che si sono fermati a 86mila euro pro capite, e mentre altrove gli stipendi lievitavano hanno visto il proprio costo medio scendere del 9,41%. In Lombardia nil malumore di fronte a questi numeri può essere tamponato dal fatto che i livelli retributivi sono più alti (110mila euro il costo medio dei 196 dirigenti regionali): ma anche lì, in due anni, la spesa pro capite è scesa del 5,65%”.

Quindi 35 dirigenti della Regione Molise costano più dei 196 della Regione Lombardia. Ma chi l’ha detto che il Molise non esiste!

“Le tante norme per stringere i bulloni degli organici dirigenziali non hanno funzionato dal punto di vista dei bilanci. La strada per aggirarle tutto sommato è semplice – si legge ancora sulle colonne dell’autorevole quotidiano finanziario -. Gli organici sono diminuiti, ma chi è rimasto in ufficio spesso ha potuto dividersi le quote ‘accessorie’ degli stipendi di chi se n’è andato. Perché accanto alle somme di base (tabellari), lo stipendio del dirigente pubblico poggia su due altri pilastri: la retribuzione ‘di posizione’, collegata al suo ruolo di responsabilità, e quella ‘di risultato’, che dovrebbe essere misurata in base ai risultati suoi e della struttura che guida. Queste due voci sono finanziate dai fondi che ogni amministrazione ha in dote per il salario accessorio: voci che non si sono alleggerite in proporzione al numero dei dirigenti che diminuiva”.

Gli aspiranti dirigenti regionali stanno scaldando i motori: come da Piano triennale dei fabbisogni di personale, risultano vacanti 10 posizioni apicali che, alla fine di dicembre, diventeranno 13 e poi, nel prossimo anno, 14. 

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