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Isernia, affittava in tutta Italia case vacanza ‘fantasma’: in carcere il truffatore seriale

L’uomo residente nel capoluogo pentro è stato arrestato al termine di una lunga e complessa attività d’indagine dei Carabinieri. Il malvivente pubblicava gli annunci su una piattaforma online, incassava la caparra e spariva nel nulla


di Deborah Di Vincenzo

ISERNIA. Case vacanza da sogno a prezzi super convenienti nelle località turistiche più gettonate d’Italia. Un’occasione da non perdere, peccato però che era una truffa. Sono 31 in tutto i casi di raggiro accertati che hanno portato all’arresto di Rocco Alessandro Frammartino, originario di Policoro e residente nel capoluogo pentro.

cc truffa dentroA incastrarlo, dopo aver trasformato in un incubo le ferie di numerosi villeggianti, sono stati i carabinieri del Nucleo Investigativo di Isernia, guidati dal capitano Antonio Mosca. Gli elementi raccolti hanno consentito al procuratore capo Carlo Fucci e al sostituto Alessandro Iannitti di chiedere e ottenere la custodia cautelare in carcere per il malvivente. Provvedimento che è stato firmato dal gip del Tribunale Michaela Sapio.

I dettagli dell’operazione che hanno portato all’arresto del ‘re’ delle truffe sono stati illustrati in conferenza stampa dal procuratore Fucci, insieme al sostituto Iannitti, al comandante provinciale dell’Arma Gennaro Ventriglia e al comandante del Norm Giovanni Galasso.

L’uomo finito in carcere è stato individuato quale autore di 31 truffe: 13 delle quali già denunciate presso i vari Comandi Arma, mentre per le altre 18 sono in corso accertamenti tesi alla completa identificazione delle vittime. Stando a quanto ricostruito fino a questo momento, i raggiri sono stati messi a segno utilizzando una nota piattaforma web. Il truffatore pubblicava falsi annunci, per locazioni brevi, per appartamenti disponibili ad uso turistico nei mesi di luglio e agosto 2018, ma anche di quest’anno, in prestigiose località di villeggiatura, soprattutto del nord Italia. Poi, una volta ottenuta la caparra, mediamente di 300 euro, spariva nel nulla. Sembravano episodi isolati, invece grazie alle indagini dei carabinieri è stato possibile accertare che ad agire era sempre la stessa persona. 

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