HomeSenza categoriaIsernia, guerra alle soste blu: si chiede l’intervento del prefetto

Isernia, guerra alle soste blu: si chiede l’intervento del prefetto

Questa mattina comitati, associazioni, sindacati e rappresentanti del mondo politico si sono dati appuntamento davanti al Palazzo del Governo per un sit-in di protesta


ISERNIA. ‘No’ alle soste blu: continua la mobilitazione, ormai in atto da mesi a Isernia e – in assenza di risposte- comitati, associazioni, sindacati, esponenti politici e cittadini si sono dati appuntamento questa mattina davanti alla sede del Palazzo del Governo per lanciare il loro appello al prefetto Cinzia Guercio.

“Siamo qui – ha spiegato Oreste Scurti, legale del comitato ‘No strisce blu’ – ancora una volta per protestare e per farci spiegare anche dal prefetto come mai a Isernia ci sono le strisce blu, nonostante il fatto che questa procedura faccia acqua da tutte le parti. Abbiamo un bando contestato fin dall’inizio, un’amministrazione comunale che in merito non ha mai dato ai cittadini risposte esaurienti. Hanno detto di aver portato gli atti in Procura, ma non sappiamo cosa abbia risposto in merito a questo ‘scempio amministrativo’.

I parcheggi a pagamento sono disseminati dappertutto nella nostra città e rispetto a questo di aspettiamo risposte dalla Procura e dalla Prefettura. Ci sono aspetti, a nostro avviso, del tutto illegali e per questo vogliamo sapere cosa stanno facendo le istituzioni per tutelare i cittadini”.

“Chiediamo più attenzione per questa città – ha evidenziato il portavoce del comitato Emilio Izzo – e per questa popolazione che ha voglia di risvegliarsi, ma che non vuole avere ‘balzelli’ che impedisce la reale ripresa di Isernia. Noi oggi dobbiamo dire no alle strisce blu, non solo perché la procedura è illegittima, ma perché non se ne avverte il bisogno. Potremmo riparlarne quando un domani si assisterà a un reale risveglio, attraverso l’impiego di una cooperativa composta da giovani del posto. Il Comune ha ammesso che la procedura non è esattamente corrispondente a quelli che sono i criteri di legge, ma che non si può tirare indietro per scongiurare una forte penale. Chiediamo che si sospenda tutto in autotutela, poi deciderà la magistratura e credo che non ci saranno penali per la nostra collettività”.

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