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“Trattati come merce scaduta”: la rabbia dei giovani molisani esclusi dal concorso in Polizia

Ad oggi – sottolinea il giovane -, noi ragazzi continuiamo a domandarci come sia possibile giuridicamente considerare questo nuovo procedimento di assunzione indipendente dal precedente, dal momento che la graduatoria, da cui sono stati convocati tramite scorrimento i candidati per poter espletare l’iter concorsuale, dipenda strettamente dal concorso del 2017.

Inoltre, la graduatoria così selettivamente modificata, sembrerebbe quasi una convocazione diretta e non meritocratica. Difatti, molti candidati che hanno conseguito voti altissimi, sono stati esclusi dalla stessa favorendo in questo modo candidati, sì più giovani e in possesso del diploma di scuola secondaria, ma con voti di gran lunga inferiori (i candidati esclusi hanno conseguito anche 76/80 e si sono visti scavalcare da chi invece aveva conseguito 66/80, con un differenziale di 10 domande errate in più).

Con l’avvio del procedimento amministrativo, datato 13 marzo 2019, all’interno del quale sono stati inclusi solo coloro in possesso dei nuovi requisiti, siamo stati costretti a ricorrere presso il Tar del Lazio il quale, in prima istanza, ci ha concesso la sospensione del giudizio, consentendoci, in qualità di ricorrenti, di poter ultimare l’iter concorsuale e ritenendo pregiudizievole tale operato da parte dell’Amministrazione.

In seguito, ad ulteriore scorrimento avvenuto in data 7 Giugno 2019, ha visto tagliare fuori un ulteriore tranche di ragazzi con punteggio che va da 8,750 a 8,250.
Nonostante, parecchi di noi abbiano fatto un ulteriore ricorso al Tar del Lazio, attraverso il quale ci è stata concessa la sospensione del giudizio, ammettendo anche noi del secondo scorrimento ad ultimare tutto l’iter concorsuale, ad oggi Novembre 2019 nessuno di noi ha visto ancora chiamarsi a visita.

Contrariamente alle nostre banalissime speranze, che abbiamo coltivato per un lasso di tempo relativamente breve, non essendo stati minimamente menzionati, abbiamo dovuto ricorrere nuovamente presso il Tar del Lazio per chiedere che venisse rispettata la sospensione del giudizio inerente al nostro espletamento dell’iter concorsuale, ottenendo nuovamente un esito positivo a nostro favore. Vista e considerata dunque, la ‘non ottemperanza’ della sospensione del giudizio, ad oggi – conclude -, ci sono stati arrecati non pochi danni di svariata natura, in particolar modo per la nostra futura carriera”.

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