Il portavoce del comitato ‘In seno al problema’ si dice pronto a combattere una battaglia con il presidente della Regione purché siano tutti dalla stessa parte. GUARDA LA VIDEOINTERVISTA
CAMPOBASSO. La voce dei cittadini non si placa e continuano le proteste, portate anche fin davanti alle porte degli uffici regionali. Ieri, infatti, con il comitato ‘In seno al problema’ in testa a Campobasso si è tenuta un’altra manifestazione per difendere la sanità pubblica dai tagli previsti dal nuovo piano sanitario regionale. Poi l’incontro con Toma. Ed Emilio Izzo ha spiegato quali sono le garanzie che qui sono state annunciate.
“Protesta i giorni scorsi, protesta ieri e altre ancora ce ne saranno”, esordisce Izzo, battagliero come sempre, ma raccontando che “la garanzia che Toma ha avuto modo di riferirci è quella di non essere d’accordo come noi a questo Pos, che ha definito di ‘lacrime e sangue’, ma anche di non poter agire fin quando non sarà lui il commissario regionale alla sanità. Siamo abituati alla politica che dice una cosa avendo in animo altro, per cui restiamo guardinghi: se saremo accompagnati nelle nostre prossime iniziative, visto questo appoggio, vuol dire che il buongiorno sarà sempre meglio del mattino”.
Ma non finisce qui. Izzo spiega che c’è anche un altro fatto importante, acquisito ieri: il neo direttore generale Asrem Maria Virginia Scafarto ha dato via libera a ricevere i comitati, e si sta già confermando la data. “È stato anche indicato il giorno per il consiglio regionale monotematico sulla sanità, il 10 dicembre, a cui dovrebbe partecipare anche il commissario Angelo Giustini. Stavolta però ascoltando le istanze dei comitati il giorno prima, il 9 dicembre. Ci sono una serie di cose in evoluzione, in preparazione della trasferta a Roma prevista per il 12, con un appello ai cittadini di esserci e con l’annuncio di una nuova protesta: il lancio delle schede elettorali davanti alle prefetture”. Un gesto plateale, questo, che andrebbe a sottolineare una volta di più il clima di esasperazione che ormai impera su questa vicenda.
Pietro Ranieri
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