La stampa nazionale continua a seguire la vicenda del cluster di Campobasso schizzato a 72 contagi in 3 giorni, tra l’imbarazzo e lo scaricabarile delle istituzioni locali e l’ipotesi di isolare i casi in alberghi dedicati


CAMPOBASSO. “In Molise è incubo”. Comincia così l’articolo de ‘Il Giornale’, a firma di Francesco Cramer,  che si occupa oggi della vicenda del funerale rom che ha fatto schizzare i contagi da coronavirus nella nostra regione. Settantadue casi accertati in 3 giorni soltanto nella comunità rom di Campobasso, con la ventilata di ipotesi di requisire alberghi da dedicare a strutture per l’isolamento dei malati che, tuttavia, trova l’ostacolo nei diretti interessati. Il fratello del defunto, tuttavia, è lapidario: “Non ci muoviamo dalle nostre abitazioni, siamo capaci di rimanere a casa”. Peccato che, pochi giorni dopo l’intervista rilasciata a una emittente locale, parenti di una donna rom infetta ricoverata in Malattie Infettive abbiano tentato di farle visite in ospedale come se non esistesse contagio. Con tanto di intervento della polizia.

Nel frattempo, tra le istituzioni locali è gara di accuse. Sulla graticola, in particolare, il sindaco Roberto Gravina, che ieri si è difeso scaricando le responsabilità su prefetto e questore. La ricostruzione della catena dei contatti, con il funerale svoltosi il 30 aprile, potrebbe presentare più di una lacuna. Al punto che anche il sindaco di Isernia si è cautelato con un’ordinanza ad hoc: qualora nel capoluogo pentro ci sia stato qualcuno che ha partecipato a quella cerimonia funebre, deve autosegnalarsi e restare in quarantena. Ma ci sarà davvero chi si scoprirà responsabile dopo 12 giorni? Mai dire mai. I molisani, intanto, “tremano”, è la chiosa del Giornale.

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