In Italia, le giovani generazioni lottano oggi più di ieri contro la difficoltà di trovare un posto di lavoro, e quindi un reddito che li renda autosufficienti; i giovani sono portati più che mai a compiere tanti sacrifici e a sentirsi frustrati spesso in modo umiliante.

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha dedicato un’ampia parte del messaggio di fine anno a quella fiducia che va trasmessa ai giovani, «ai quali viene sovente chiesta responsabilità, ma a cui dobbiamo al contempo affidare responsabilità». E ancora: «Occorre investire molto sui giovani. Diamo loro fiducia, anche per evitare l’esodo verso l’estero. Diamo loro occasioni di lavoro correttamente retribuito. Favoriamo il formarsi di nuove famiglie».

Ma i giovani hanno capito che si può trarre molto di più da una esperienza lavorativa fuori dai confini nazionali. Non si va più all’estero solo per imparare l’inglese ma, come detto da Mattarella: “Le nuove generazioni avvertono meglio degli adulti che soltanto con una capacità di osservazione più ampia si possono comprendere e affrontare la dimensione globale e la realtà di un mondo sempre più interdipendente”.

Trasferirsi all’estero costringe ad immergersi in una cultura estranea. Il giovane si rende conto che entrare in contatto con un sistema di valori, comportamenti e usanze differenti in una nazione diversa, lo aiuta a costruire resilienza, flessibilità e sicurezza di sé; acquista la consapevolezza dell’essere considerato dalle aziende estere, un soggetto più intraprendente e flessibile e altro motivo per il quale viene sempre più apprezzato; consapevolezza che tali aziende gli permetteranno di costruire una rete professionale internazionale di sicuro preziosa anche negli anni successivi.

Sono definiti spesso “cervelli in fuga”, ma sono anche e soprattutto giovani che hanno scelto di cercare il bello del mondo, ovunque si trovi.

Spesso però uno dei più grandi ostacoli per chi vuole lavorare all’estero è proprio fare i conti con la distanza e la nostalgia di casa. Molto spesso il giovane, che non vuole allontanarsi troppo dall’Italia, trova una risposta perfetta per tali esigenze in paesi come Malta, di assoluta tendenza che, seppure abbia forti influenze anglosassoni e nordafricane, è molto affine all’Italia, da cui dista pochi chilometri di mare dalla Sicilia. Ma anche la tratta Milano-Malta è relativamente breve: i circa 1.100 chilometri che separano il capoluogo lombardo dall’Isola dei Cavalieri si coprono in poco meno di due ore d’aereo.

Che lavoro fare a Malta?

Malta è uno dei paesi più avanzati a livello tecnologico e non è un caso che sull’Isola dei cavalieri i professionisti del settore informatico siano tra i più richiesti: programmatori, web designer, esperti SEO e di Web Marketing, oltre che di sicurezza informatica, sono solo alcuni dei lavori più in voga.

Nell’isola è decisamente sviluppato anche il settore finanziario, come dimostra il fatto che siano oltre 10.000 i lavoratori, tra manager e funzionari. Basti pensare che secondo le ultime stime, il settore finanziario produce ogni anno qualcosa come 60 miliardi di euro.

Malta, poi, è una destinazione rinomata anche per chi ama il gambling. L’isola conta diversi casinò che sono sempre a caccia di croupier, baristi, camerieri e in generale lavoratori del settore terziario. Senza dimenticare i casinò online, dato che sull’isola hanno sede moltissime compagnie legate al gioco online che operano anche in Italia, vedi Betnero.it, dove lavorano diverse figure proprio nell’ambito del Marketing, che vanno dal SEO all’Affiliate Manager e ove è possibile inviare il proprio CV.

Molto forti anche il settore manifatturiero e quello immobiliare. Nel primo caso, a Malta si possono trovare diverse industrie legate all’elettronica, ai semiconduttori e alla farmaceutica, mentre nel secondo oltre alla vendita immobiliare legata alle esigenze dei locali, vanno a gonfie vele anche gli affari per quanto concerne gli investimenti.

Infine, il customer care e l’help desk sono altri due terreni fertili per chiunque voglia lavorare a Malta. Questi sono legati soprattutto all’industria, già citata, del gioco online, dato che gli operatori hanno bisogno di personale che risponda alle domande dei clienti da remoto, risolvendone le difficoltà.