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Coronavirus, niente cabina di regia. Il Consiglio comunale: dibattito in commissione

Respinta la proposta dell’opposizione discussa nella seduta monotematica di oggi dell’assise civica, dedicata agli interventi per consentire la ripresa delle attività economiche a Campobasso, dopo l’emergenza sanitaria


CAMPOBASSO. No alla costituzione di una cabina di regia, per definire gli interventi che il Comune di Campobasso dovrà definire e attuare per la ripartenza, dopo l’emergenza Coronavirus.

Il Consiglio comunale di Campobasso ha respinto, con il voto contrario dei consiglieri Cinque stelle, l’ordine del giorno l’ordine del giorno di iniziativa dei gruppi di Forza Italia, Popolari per l’Italia e Fratelli d’Italia e quello di iniziativa dei consiglieri della Lega Alberto Tramontano, Alessandro Pascale e Maria Domenica D’Alessandro, per varare un “Pacchetto di solidarietà in Comune”, con abbattimento di Tari e Cosap e riduzione dell’Imu ai commercianti, sostegni agli studenti e alle famiglie.

Il confronto, ha evidenziato il sindaco Roberto Gravina, esponendo la posizione della maggioranza, potrà avvenire nelle commissioni, evitando la costituzione di un ulteriore organismo, quale appunto la cabina di regia.

Il voto nel pomeriggio, dopo un’intera giornata di dibattito dedicata alla ripresa post Covid, questa mattina alla presenza del governatore Donato Toma e dei parlamentari molisani Antonio Federico e Fabrizio Ortis (M5s) e della deputata di Forza Italia Annaelsa Tartaglione. Una seduta nella quale, pur nella diversità delle posizioni politiche, che non ha portato alla condivisione di un documento unitario, si è convenuto sulla necessità di lavorare insieme, negli interessi di Campobasso e del Molise.

“Apprezziamo lo spirito generale – ha rimarcato l’assessore al Bilancio, Giuseppina Panichella – anche se nelle proposte suggerite, in alcuni casi, non si è considerato quanto già è stato messo in campo sia dal Governo che dalla Regione. Bisogna essere realisti e fare i conti con i costi da affrontare per realizzare ogni singola azione che viene proposta. Si tratta di costi, e su questo devo dire che ho notato l’onestà intellettuale di tutti i consiglieri, che non possono essere affrontati esclusivamente dai Comuni e per questo, la cosa di certo più opportuna, è che tutta l’amministrazione comunale si rivolga alla Regione, per compiere tutte le operazioni indicate e che si ritengono utili per fronteggiare la crisi.”

“Ringrazio i presentatori della proposta del monotematico di quest’oggi e tutti coloro che con i loro interventi hanno alimentato questo dibattito – ha dichiarato il sindaco Gravina – prendo per buono tutto quello che ci siamo detti in questa sede consiliare, con grande apertura d’intenti e con la consapevolezza, spero reciproca, di quali siano le dinamiche e i piani decisionali, sulle materie economiche che siamo andate a discutere. Intanto, per un’amministrazione comunale, in un periodo difficile come questo, già garantire i livelli di spesa abituali, grazie in parte alla contribuzione statale e in parte alla razionalizzazione delle spese, rappresenta una linea di condotta meritevole”.

“Da parte di qualcuno, in Consiglio, si procede in questi mesi alla sistematica ripetizione del reframe, secondo il quale questa amministrazione non ha fatto altro che mettere in atto solo quello che è stato stabilito dal governo nazionale – ha aggiunto il sindaco – Bene, a questa Amministrazione non spaventa contrarre dei debiti, ma sembrerà sempre illogico e ingiusto farlo per qualcosa di improduttivo. Risorse fresche potranno arrivare ai comuni dalle nuove risorse stanziate dall’Europa e da quanto si genererà in merito di lavori pubblici con la ripresa del bando periferie e dei progetti legati al Cis, che non sono di certo evaporati improvvisamente”.

“Siamo aperti al dialogo su questi temi e anche oggi ci siamo confrontati apertamente sulle proposte all’ordine del giorno ma, durante la stessa costruttiva discussione odierna, ci siamo resi conto che un organismo così come lo si definiva nel documento presentato in Consiglio, può avere senso solo ad un livello superiore a quello comunale. Una cabina di regia che si deve occupare di una serie di finanziamenti e misure che sono di competenza di un livello amministrativo e istituzionale superiore – ha concluso Gravina – andrebbe istituita giustamente in quella sede, in caso contrario, troverei la cosa un modo di invertire e capovolgere le azioni e le responsabilità a cui ognuno di noi è chiamato, senza che ne possa venir fuori nulla di concretamente attuabile per lo sviluppo economico del territorio al quale, ne sono certo, tutto il Consiglio comunale continuerà a dedicare la massima attenzione e cura anche attraverso i lavori delle nove commissioni consiliari già esistenti.”

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