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Coronavirus, scuole chiuse in Molise: i sindacati ‘bocciano’ l’ordinanza

Cgil, Cisl, Uil e Snals hanno espresso totale contrarietà e disappunto sul piano del merito e del merito: “È la prova dell’incapacità di garantire le necessarie condizioni di sicurezza”


CAMPOBASSO/ISERNIA. Emergenza coronavirus e scuole chiuse fino all’Epifania: non ci stanno i sindacati che ‘bocciano’ l’ordinanza firmata ieri dal presidente della Regione Donato Toma.

In una nota congiunta FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola RUA e SNALS Confsal “esprimono totale contrarietà e disappunto, sia sul piano del merito che del metodo. Sul piano del merito – evidenziano i sindacati -, rileviamo come le motivazioni che hanno portato a tale ordinanza sono tutte esterne alla scuola, dovendosi attribuire in sostanza all’incapacità di rafforzare il sistema dei trasporti e alla criticità di tenuta del sistema sanitario.

Con tale provvedimento, pertanto, si scaricano sulle scuole, sugli alunni e sulle famiglie le responsabilità politiche di chi, nonostante le nostre ripetute sollecitazioni, non si è mosso in tempo utile per arginare problematiche note, che si sarebbero potute risolvere con un’adeguata programmazione. Inoltre, mentre si ‘delega’ ai sindaci la responsabilità di decidere se chiudere o tenere aperte le scuole primarie, non ci si preoccupa delle criticità insite nella scuola dell’infanzia dove, lo ricordiamo, il rischio di contagio è addirittura più alto, considerato che per i bambini non è previsto l’obbligo di mascherina e le insegnanti non sono dotate di dispositivi FFP2”.

Contestato – si diceva – anche il metodo. “Rileviamo – si legge ancora nella nota dei sindacati – come tale determinazione è stata presa senza alcun confronto con il Tavolo regionale operativo sulla ripartenza della scuola, istituito presso l’Ufficio Scolastico Regionale del Molise in applicazione del Decreto Ministeriale del 6 agosto 2020. Si continua pertanto ad agire in maniera autoreferenziale, escludendo ogni interlocuzione con il mondo della scuola, che pure si sta adoperando in ogni modo per garantire il diritto all’istruzione. Infine, oltre al danno subito dai propri figli, che non potranno frequentare le lezioni in presenza, le famiglie dovranno sopportare anche la beffa dell’impossibilità di accedere ai meccanismi di sostegno previsti solo per le zone rosse (es: bonus baby sitter, congedi straordinari).

Per tali ragioni, considerato anche il fondato rischio che le criticità attuali non vengano risolte per la data del 7 gennaio, prevista per il ritorno in aula anche degli alunni delle secondarie superiori, chiediamo che sia convocato, con urgenza, il tavolo tecnico presso ciascuna Prefettura, in modo da organizzare e definire – previo il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali – gli interventi necessari a garantire tutte quelle azioni volte a garantire il diritto allo studio, in presenza ed in sicurezza, per gli studenti molisani.

Non permetteremo che il grande lavoro portato avanti in questi mesi dai lavoratori della scuola per garantire attività didattiche in presenza e in sicurezza venga a essere ulteriormente vanificato dall’inerzia di quanti, nonostante le tante sollecitazioni sul tema, mantengono un assurdo e inspiegabile immobilismo. Chiudere le scuole in Molise è la prova dell’incapacità di garantire le necessarie condizioni di sicurezza. Se non ci saranno risposte – assicurano infine i sindacati – ci mobiliteremo in tutte le sedi”.

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