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Bilancio di un anno tragico, Toma lancia patto di concordia sociale: programmiamo il Molise del futuro

Nel 2020 impegnati fondi per oltre 84 milioni di euro, a sostegno delle categorie e dei cittadini colpiti dalla crisi, conseguenza dell’emergenza sanitaria. Il bilancio di un periodo drammatico, dal quale ripartire, ha detto il governatore, puntando a realizzare un modello di sviluppo più sostenibile


CAMPOBASSO. Un patto di concordia sociale tra la politica e i cittadini. E uno sforzo per programmare il Molise del futuro, attraverso una ‘vision’ che prevede impegno nel presente e progettazione del domani. Un futuro che partendo dalla crisi generata dalla pandemia da Covid-19, prevede la programmazione di uno modello di sviluppo più sostenibile, con grande attenzione al futuro.

Questo l’impegno preso del governatore Donato Toma, nella conferenza stampa di fine anno, tenuta insieme al sottosegretario Roberto Di Baggio e agli assessori. “In Giunta – il primo passaggio quello politico – forte è stata l’azione di confronto e condivisione, a dimostrazione di quanto sia coeso il Governo regionale, fatto decisamente importante, soprattutto in momenti particolarmente delicati come questo che stiamo vivendo, allorquando i cittadini chiedono alle istituzioni stabilità, coerenza ed efficienza nelle decisioni”.

Immediato il riferimento all’emergenza sanitaria che ha travolto il Molise e il mondo intero e agli interventi programmati, per sostenere quanti sono stati investiti dalla crisi indotta dalla pandemia.

Ammontano, complessivamente, a 84,7 milioni di euro le risorse che la Regione Molise ha destinato ad azioni tese a contrastare l’emergenza epidemiologica e i suoi effetti negativi sul tessuto socio-economico territoriale, per l’esattezza 57,7 milioni nella prima fase della pandemia (aprile 2020) a valere sul Programma operativo regionale, 27 milioni nella seconda (dicembre 2020) a valere sul Fondo sociale di coesione.

Le azioni hanno riguardato il sostegno a imprese, famiglie, lavoratori, inclusione sociale, sanità, informazione locale, società ed enti di promozione turistica, sportiva, culturale e religiosa.

Il governatore ha poi posto l’accento su alcuni risultati significativi raggiunti dal Governo regionale, a partire dal Por-Fesr-Fsr Molise 2014-2020, che ha fatto registrare attivazione delle risorse per il 97%, pari a circa 125 milioni di euro, impegni per il 76%, pari a quasi 98 milioni di euro, pagamenti per il 30%, pari a 39 milioni di euro.

Dato meritevole di attenzione, ha affermato è quello attinente al Piano di sviluppo rurale del Molise, con il 65% della spesa già fatta, “tra i primi d’Italia e d’Europa”.

Quindi il terremoto, con la ricostruzione post sisma relativa al 2002 in buona parte realizzata, con l’Arps che nel 2020 ha pagato 334 interventi per quasi 29 milioni di euro, che ha portato a saldare tutte le richieste pervenute al 31 ottobre e 6 milioni ancora da liquidare. Spese in buona parte, invece, le somme stanziate dal Governo relative al sisma del 16 agosto 2018, per 7 milioni e 250.000 euro.

“Ci sono le condizioni – ha affermato Toma – per nutrire una ponderata positività. Ne sono fermamente convinto, nella misura in cui ci faremo trovare pronti nella costruzione di un Molise che sappia leggere l’accaduto e trarne insegnamento. Dunque, impegno nel presente, progettazione coraggiosa per il futuro. Ci sarà un domani non solo genericamente di luce per via della campagna vaccinale immunologica, che è appena iniziata, ma anche di risposte concrete, quelle che intendiamo dare ai nostri corregionali. Dovremo essere bravi nel trasformare i punti di debolezza di un territorio in punti di forza, le criticità sedimentate in opportunità da cogliere”.

Da qui il riferimento al Recovery Fund e alle schede progettuali presentate al Governo nazionale dalla Regione Molise, che riguardano salute, infrastrutture per la mobilità, digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo, rivoluzione verde e transizione ecologica,istruzione, formazione, ricerca e cultura, equità sociale, di genere e territoriale, iniziative multi missione, per un totale di 3 miliardi e 300 milioni di euro.

Proprio sul Recovery fund la critica al Governo “per aver voluto accentrare le decisioni, mentre le Regioni tutte chiedevano di partecipare alle scelte”. Di pari passo la progettazione per la nuova programmazione europea 2021/27, di cui si comincerà a parlare già domani, 31 dicembre, ha anticipato Toma, in una riunione con il Ministro per il Sud Giuseppe Provenzano.

Sulla forte polemica avanzata dai sindacati, che hanno contestato il mancato coinvolgimento nelle scelte da parte della Regione, il presidente ha nicchiato, “sono recriminazioni che non capisco – ha affermato – visto che su richiesta delle associazioni datoriali abbiamo eliminato il click day, così come non comprendo la mancata partecipazione alla riunione del comitato di sorveglianza, in cui si indirizza tutta la programmazione regionale”.

L’ultimo riferimento è alla riapertura delle scuole, dal 7 gennaio e forse per una settimana al 50% in presenza e al 50% con la didattica a distanza, come hanno precisato il premier Giuseppe Conte e il Ministro della Salute Roberto Speranza. “Ci stiamo riorganizzando per la riapertura, affrontando anche la questione trasporti – ha concluso – da parte nostra siamo pronti anche a una riapertura al 75%”.

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