HomeNotiziePOLITICA & ATTUALITA'Proposta simbolica e inadeguata, Scasserra: ecco perché smantello il Musec

Proposta simbolica e inadeguata, Scasserra: ecco perché smantello il Musec

L’ex direttore scientifico della struttura allestita nel Palazzo della Provincia di Isernia spiega le ragioni che lo hanno spinto a portare via la collezione di costumi tradizionali e gioielli antichi molisani


ISERNIA. Trattative andate male e nessun accordo trovato: come annunciato nei giorni scorsi dal presidente della Provincia di Isernia Alfredo Ricci, l’ex direttore scientifico del Musec Antonio Scassera ha deciso che porterà via dalla struttura allestita nel Palazzo dell’ente di via Berta la ‘Collezione Scasserra’ composta di costumi tradizionali e gioielli antichi molisani.

Scasserta ha spiegato le ragioni della sua scelta. “Dal giorno della sua apertura nel dicembre 2016 – scrive in una nota – il MuseC ha goduto del crescente interesse dell’opinione pubblica, riscontrato attraverso il numero di presenze dei visitatori, unitamente al forte consenso di critica ottenuto per la divulgazione scientifica svolta attraverso numerosissimi eventi ed attività culturali, tenutesi regolarmente all’interno della struttura museale e occasionalmente in diverse regioni d’Italia.

Dall’anno 2019 la Provincia di Isernia non ha provveduto al rinnovo della convenzione in essere dando soltanto e parziale adempimento alle obbligazioni assunte per i periodi precedenti e continuando a mantenere la materiale disponibilità della Collezione e la prestazione professionale del sottoscritto.

Infruttuosi – sottolinea ancora Scasserra – si sono rilevati i tentativi di mediazione della Regione Molise, del Ministro della Cultura, dell’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale, della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio del Molise senza trovare una soluzione sulla prosecuzione del rapporto.

La Provincia di Isernia ha formulato una proposta meramente simbolica ed oltremodo inadeguata, tenendo conto che si tratta di una delle Collezioni Etnografiche – unanimemente riconosciuta tra le più importanti d’Italia – e anche in considerazione del fatto che con la Riforma Delrio ha perso le competenze in materia di cultura e turismo con la conseguenza del taglio dei relativi fondi.

Pertanto dopo aver ottenuto con il patrocinio degli avvocati Arturo Messere e Ferdinando Massarella, dal Tribunale di Isernia il decreto ingiuntivo per la consegna dei beni facenti parte della Collezione, divenuto irrevocabile dallo scorso mese di aprile, si è arrivati alla richiesta di riconsegna che avverrà con la collaborazione della Provincia di Isernia. La validità della Collezione – scrive infine l’ex direttore scientifico del MuseC – lascia comunque aperti importanti orizzonti per la sua valorizzazione e pubblica fruizione in altri contesti”.

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