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Bonaccini in Molise: sì al Green pass obbligatorio in tutti i posti di lavoro

Il presidente della regione Emilia Romagna è stato a Campobasso, alla Festa dell’Unità, poi a Termoli al ‘Festival del sarà’. Le sue valutazioni sul Governo, il Premier Draghi, a cui ha augurato di andare avanti fino a fine legislatura, i pensieri sulla destra sovranista


CAMPOBASSO. “Un medico o un infermiere che non si vaccinano dovrebbero cambiare mestiere”. Non gira intorno alla questione il presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini, ieri in Molise, prima a Campobasso, alla Festa dell’Unità, intervistato da Sabrina Varriano alla presentazione del libro ‘Il Paese che vogliamo’, poi a Termoli al ‘Festival del Sarà’, accanto all’ideatore della manifestazione Antonello Barone.

Bonaccini ha detto di condividere la proposta di Brunetta per rendere obbligatorio il Green pass in tutti i posti di lavoro. “Mi auguro – le parole del governatore – un accordo tra le parti, tra sindacati e forze produttive perché vorrebbe dire dare una mano tutti quanti per andare al lavoro in piena sicurezza.  Io sono tra quelli che già da tempo ha detto che si augurerebbe il Green pass in tutti i posti di lavoro fino a che non è terminata questa pandemia e continuare intanto sui vaccini che ci stanno dando una mano formidabile. Il Green pass è uno strumento che da solo non risolve tutto, ma fornisce una buona mano ad evitare che le persone si contagino e poi contagino gli altri”.

Quindi le riflessioni più politiche. “La Lega subirà un colpo alle amministrative e crescerà Fratelli d’Italia – la previsione di Bonaccini – La Lega sta facendo lo stesso errore che fece il Pd con i 5 Stelle, cioè rincorrere. Una destra che va verso Giorgia Meloni, sarà una destra ancora più sovranista. Sul balletto di Salvini sui vaccini, basterebbe chiedere ai miei colleghi presidenti di regione del centro destra come mai nessuno di loro è contro il Green pass e alla fine tutti insieme abbiamo trovato un accordo col Governo. Se fosse stato per Salvini o Meloni, i 230miliardi di euro dall’Europa non sarebbero mai arrivati”.

Infine i rapporti col premier. “Ho visto che qualcuno del Pd a Roma anche poche ore fa ha detto che questo non è il nostro Governo e che spera di andare al voto il prima possibile. Io la penso esattamente al contrario: io spero che Mario Draghi resti fino a fine legislatura presidente del Consiglio perché di tutto abbiamo bisogno meno che di instabilità. In questo Paese – ha concluso Bonaccini – dobbiamo ancora sconfiggere la pandemia e far ripartire l’Italia con il Pnrrr e non possiamo pensare di andare al voto tra pochi mesi”.

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