Il decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale prevede tra l’altro l’obbligo del Super Green Pass per accedere a musei, piscine e palestre. Per chi arriva in Italia ed è positivo, poi, l’isolamento avverrà a proprie spese. Si rischiano nuovi pesanti contraccolpi per il turismo italiano, già provato da quasi due anni di chiusure


Il ritorno in classe dopo l’Epifania avverrà con una novità: la Struttura Commissariale dovrà fornire al personale scolastico mascherine Ffp2 o Ffp3 laddove in classe ci sia una persona esonerata dall’indossare questo tipo di protezione. Lo prevede il decreto legge pubblicato il 24 dicembre in Gazzetta Ufficiale che si occupa di “proroga dello stato di emergenza nazionale e ulteriori misure per il contenimento della diffusione dell’epidemia”. La notizia è riportata dal quotidiano Repubblica.it.

La fornitura è prevista laddove “sono presenti bambini e alunni esonerati dall’obbligo di utilizzo dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie” ed è esclusa, come già previsto, per gli studenti con meno di 6 anni e per le persone che hanno patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina.

Dal prossimo 10 gennaio scatterà anche l’obbligo di avere il Green Pass rafforzato per entrare nei musei e luoghi di cultura, palestre, piscine e sport di squadra, centri benessere, terme, parchi tematici e di divertimento, centri culturali, ricreativi e sociali, sale gioco bingo, scommesse, casino.

“Dal 10 gennaio 2022 e fino alla cessazione dello stato di emergenza – si legge nel decreto legge – l’accesso ai servizi e alle attività di cui all’articolo 9-bis, è consentito esclusivamente ai soggetti” vaccinati o guariti.

Un ulteriore provvedimento pubblicato in Gazzetta, che rischia di portare a nuovi pesanti contraccolpi per il settore turistico, prevede che siano a carico dei viaggiatori che arrivano in Italia le spese relative all’isolamento fiduciario, in caso di positività al test molecolare o antigenico del Covid. Il pagamento a carico dei viaggiatori non era inserito nella bozza entrata in Consiglio dei ministri. La misura si applica per un “periodo di dieci giorni” e “ove necessario presso i Covid Hotel, previa comunicazione al Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria competente per territorio in modo da garantire la sorveglianza sanitaria per tutto il periodo necessario”, è scritto nel decreto.